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Carabiniere ucciso, indagato il sottufficiale che ha bendato il ragazzo nella foto

La foto dell’accusato bendato nella caserma dei Carabinieri ha fatto il giro del web, indignando non solo l’Italia ma tutto il mondo. Per questo, da quanto si apprende, il sottufficiale responsabile di aver bendato Gabriel Christian Natale Hjorth sarebbe stato indagato per abuso di autorità, almeno stando a quanto riporta Repubblica. Nei giorni scorsi qualcuno aveva diffuso una foto che ritraeva l’amico di Lee Elder, il responsabile della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, seduto su una sedia della caserma dei carabinieri di via dei Selci con una benda blu che gli copriva li occhi.

“Solo per cinque minuti, e perché eravamo in una sala operativa dove si fanno intercettazioni e girano informazioni coperte da segreto”, è stata la giustificazione. Non sufficiente a evitargli la contestazione di “abuso di autorità”. La procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo di indagine e di iscrivere il militare responsabile sul registro degli indagati.

Ai due ragazzi americani, ha spiegato ieri il procuratore Michele Prestipino, sono state assicurate tutte le “garanzie difensive, la presenza dei difensori e degli interpreti. Gli interrogatori sono stati registrati. Hanno avuto l’opportunità di raccontare la loro versione dei fatti” e di consultarsi con i loro avvocati prima dell’interrogatorio. Allo stesso tempo il procuratore ha assicurato che la circostanza della benda sarà affrontata e accertata “in modo tempestivo”.

Inoltre, non ci sarà “nessuna indulgenza” per i responsabili del gesto che, confermano i carabinieri, “è un fatto grave e inaccettabile” e per il quale l’arma ha già avviato una indagine interna. Accerteremo i fatti “senza alcun pregiudizio e con il rigore già dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende. La procura ha già avviato le indagini per accertare quanto accaduto, per consentire la più adeguata qualificazione giuridica e per individuare tutte le responsabilità”, ha detto ancora Prestipino ieri durante la conferenza stampa.

Per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si tratta “evidentemente un comportamento sbagliato”, ma la “vittima è  Mario Cerciello Rega”. “Il procuratore Prestipino ha chiarito che questo non ha inciso sull’interrogatorio e per me è importante che la giustizia si muova in tempi brevi.

È la notizia di un carabiniere ucciso che deve sollevare una riflessione: che il dibattito su una foto debba coprire lo sdegno per la morte di un servitore dello Stato è troppo”, ha detto il guardasigilli.

 

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