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Cartabianca, Orsini avverte Draghi: “Non degno se non smentisce indagini su di me”

Alessandro Orsini di nuovo ospite di Cartabianca. Durante l’ultima puntata el talk show di Rai 3, condotto da Bianca Berlinguer, il professore della Luiss viene chiamato a commentare lo scoop del Corriere della Sera sui presunti putiniani d’Italia sui quali starebbero indagando i servizi segreti. Siccome c’è anche il suo nome in quella lista, Orsini lancia un pesante avvertimento al premier Mario Draghi.

Alessandro Orsini a Cartabianca

“Mi sono sentito molto dispiaciuto per il Corriere. – dichiara Orsini a Cartabianca – Ci sono milioni di italiani che non credono più al Corriere che ha scatenato una campagna di demonizzazione contro gli intellettuali liberi che si contrappongono alle politiche inumane del governo Draghi. Se Draghi non smentirà di aver chiesto di indagare su di me e altri intellettuali liberi. Se non smentirà affermerò che è un uomo non degno di essere il presidente del Consiglio”, avverte il premier.

Poi, il professore della Luiss viene chiamato a commentare le parole pronunciate poche ore prima dall’ex presidente russo Dmitri Medvedev: “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram siano così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e imbranati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”. Orsini interpreta la parole di Medvedev spiegando che “la Russia in questo momento è come un toro impazzito che è stato infilzato tante volte. L’Occidente ha inflitto molte umiliazioni e sconfitte alla Russia dal ’91 ad oggi, e questa è solo una constatazione storica”.

Il giornalista Andrea Scanzi allora ribatte che “dalla parte russa non ci sono dei chierichetti. Medvedev ha detto che gli occidentali sono dei bastardi. L’ambasciatore russo in Italia ha rilanciato le dichiarazioni di Lavrov. Come si fa a dialogare con gente che ci ritiene bastardi criminali?”. Poi Orsini illustra la sua previsione sull’esito della guerra in Ucraina: “Quando avrà preso il Donbass, Putin farà un respiro profondo e cercherà di capire come l’occidente si porrà: se assumerà ancora una posa muscolare o si aprirà ad alcune concessioni. Nel primo caso Putin distruggerà Kiev”.

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