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CasaPound ha un nuovo nemico: la cicogna dell’ultimo film di Checco Zalone

CasaPound ha un nuovo nemico. Il movimento delle Sardine che continua a crescere negli indici di gradimento degli italiani? Il Demanio che continua a chiedere lo sfratto dalla sede di Roma, occupata abusivamente? Macché. La pericolosissima cicogna di Checco Zalone, che nell’ultimo film del comico rischia di far passare un messaggio per nulla gradito agli estremisti di destra: quello che tutti noi nasciamo in un punto a caso del mondo senza averlo deciso.

“La bugia stupida della cicogna che ci fa nascere per caso in vari posti del mondo. Ognuno di noi invece è nato in un determinato luogo e appartiene ad un determinato popolo, per infinite SCELTE precise fatte dai suoi genitori, dai suoi nonni e da tutti i suoi avi. #ToloTolo”. Una precisazione quanto mai opportuna arrivata da Simone Di Stefano, già vicepresidente e segretario nazionale di CasaPound Italia e candidato alla Presidenza dell’Abruzzo con Sovranità (movimento nato da un’alleanza tra Noi con Salvini e i fascisti del terzo millennio).Tutta colpa, secondo CasaPound, di una canzoncina che va in scena a un certo punto durante il film Tolo Tolo, campione d’incassi in un solo giorno di distribuzione nelle sale italiane. Una strofa, cantata da dei bambini, parla di una “cicogna strabica che fa nascere i bimbi in Africa”. Una metafora della condizione umana, che fa sì che non possiamo certo scegliere in anticipo se nascere in un Paese economicamente avanzato o arretrato, da una famiglia ricca o povera e via dicendo. Concetto che all’estrema destra, evidentemente, non piace.Una frase che arriva dopo che nelle scorse ore anche il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa aveva mostrato tutto il suo disappunto per un film, Tolo Tolo, in cui a suo dire Zalone più che nei panni di comico si è calato in quelli di “cugino della Boldrini”: “Tutti i luoghi comuni buonisti sull’immigrazione, compresa la scena finale del ‘ricongiungimento’ (non poteva mancare) del simpatico bimbo africano con il padre in Italia”. Meno male che c’è una certa destra a difenderci da certi scempi.

Il consigliere di Fratelli d’Italia che definisce i giornalisti scomodi “figli di Satana”