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Catania: fa leggere il Diario di Anna Frank, sospesa 2 giorni

Due giorni di sospensione per una maestra, rea di avere letto alcuni brani del diario di Anna Frank ai propri alunni. Sarebbe questa la colpa di G.S, docente di scuola elementare in provincia di Catania. A denunciare con un post su Facebook l’accaduto è Mila Spicola, ex segretaria nazionale del Partito democratico. “Mi ha contattata – racconta – una collega di Catania per raccontarmi cosa le è successo. E’ stata sospesa per due giorni dalla sua dirigente scolastica perché ha letto in classe un brano del Diario di Anna Frank”.

“La docente – spiega il legale della maestra, Dario Fina – è stata accusata di maltrattamenti nei confronti di un bambino e di plagio politico. Questi presunti maltrattamenti non sono stati confermati né dalla compagna di banco dell’alunno che avrebbe subito uno scappellotto né dalle altre maestre che erano presenti in classe. Mentre il plagio si sarebbe concretizzato attraverso la lettura di alcuni brani del Diario di Anna Frank”.Come racconta Repubblica, per questa ragione l’avvocato Fina ha già presentato querela nei confronti della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Salvo Basso di Scordia (CT), Loredana Argentino, che ha irrogato la sanzione.

Tutto inizia nel mese di novembre quando la maestra inizia il percorso didattico che si concluderà il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, con i suoi bambini di terza elementare. Dopo qualche lezione, una mamma scrive alla preside lamentandosi dell’argomento trattato. Ma appena la notizia dei presunti maltrattamenti viene fuori i genitori della classe si presentano a scuola con striscioni e cori a difesa dell’insegnante. La preside intanto ha avviato il procedimento e ad aprile scatta la sanzione che la docente ha già scontato.“Ho raccolto il suo sfogo con le lacrime agli occhi, rimanendo senza parole. In mezzo ad altre confuse e non provate motivazioni alla sospensione – continua Spicola – che partono da un diverbio con un genitore, ovvero dalla quotidianità di noi docenti, nel provvedimento si legge, scritto nero su bianco, di “plagio dei bambini perché si sono affrontate tematiche politiche”.
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