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Centrodestra lacerato dalle divisioni interne: così non si vince. Il suicidio politico di Salvini&Co.

Il centrodestra è lacerato dalle divisioni interne, oggi più che mai. Lo scontro aperto su più fronti tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, mette a rischio una vittoria elettorale che sarebbe quasi scontata, almeno stando ai sondaggi. Sembra infatti che ognuno dei tre leader stia giocando una partita solitaria, attraverso una strategia che non ha l’obiettivo di portare il centrodestra unito al governo, ma piuttosto a raggiungere i risultati personali perseguiti da ognuno di essi, vanificando il 48,7% di consenso dato dai sondaggi di questi giorni in vista di possibili elezioni.

Il leader della coalizione di centrodestra resta, sulla carta, ancora Salvini, grazie alle percentuali delle ultime tornate elettorali e dei sondaggi. Ma anche lui da diverso tempo sta pagando le scelte operate dallo scorso agosto fino ad ora. Il suo, infatti, è un crollo continuo di consensi. Alle elezioni europee del 2019 la Lega era riuscita a prendere il risultato storico del 34%, quasi raddoppiando in un anno il suo consenso, mentre dal Papeete ad oggi, stando alle ultime proiezioni, il Carroccio si attesterebbe al 25,4%. Chi ci ha guadagnato? La Meloni, ovviamente, e questo non ha fatto altro che alimentare ulteriori divisioni interne.

La leader di Fratelli d’Italia, al contrario del suo alleato, vede aumentare costantemente il gradimento nelle intenzioni di voto, arrivando ad un testa a testa con il Movimento 5 Stelle e andando a conquistare, di diritto, il ruolo di leader di una possibile coalizione. L’aumento nei sondaggi, infatti, si è realizzato quasi interamente a discapito dei leghisti. Infine, c’è l’eterno Silvio Berlusconi, il quale ha dato una svolta in pieno lockdown e ha deciso – su consiglio del fidato Letta – di diventare filogovernativo.

Con questa mossa, Berlusconi ha guadagnato molto consenso e ha risollevato il partito. Ora, però, deve decidere da che parte stare: seguire Salvini e Meloni verso un estremismo populista e sovranista, oppure guardare al grande centro e giocare di sponda. Certo è che la competizione interna di Salvini, Meloni e Berlusconi, come si diceva in apertura, rischia di mettere in pericolo i consensi raggiunti dal centrodestra negli ultimi anni. Una situazione inedita, questa, alla quale ci aveva abituati la sinistra. Per la destra, invece, sarebbe la prima volta.

 

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