Charlie Hebdo torna nuovamente protagonista di una furiosa polemica politica internazionale a causa di una vignetta. Già nel gennaio del 2015 la sede parigina del giornale satirico francese era stata fatta oggetto di un attentato terroristico da parte di un gruppo di estremisti islamici, furiosi per alcune vignette su Maometto giudicate offensive della religione musulmana. In quel caso i morti erano stati 12. Oggi i critici si scatenano nuovamente contro Charlie Hebdo che paragona di fatto lo spaventoso terremoto avvenuto in Turchia e Siria alla guerra in Ucraina.
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Polemica contro Charlie Hebdo per la vignetta sul terremoto in Turchia
“Terremoto in Turchia: non serve nemmeno inviare carri armati”. È questa la frase che sormonta l’ultima vignetta di Charlie Hebdo dedicata al recente terremoto che ha devastato la parte sud orientale della Turchia e le zone confinanti della Siria, provocando forse 20mila morti. Il senso del disegno del giornale satirico francese sta nel fatto che, secondo la sua versione, in Turchia e Siria non c’è stato neanche bisogno dei carri armati e del sostegno militare dell’Occidente a Kiev per provocare lutti e distruzioni. Ci ha pensato direttamente la natura.

Un sarcasmo davvero molto pesante, ma non certo nuovo per Charlie Hebdo. L’account Twitter della rivista è stato letteralmente sommerso di commenti. Quasi tutti di utenti indignati o infuriati. “Non capisco come si possa fare umorismo su questa tragedia. Sapete che ci sono stati molti morti?”, attacca qualcuno. “La chiamate satira? Siete disgustosi. Migliaia di persone hanno perso la vita sotto le macerie. Altre migliaia aspettano notizie al freddo e senza una casa”, punta il dito un altro. Ma i messaggi dello stesso tono sono moltissimi.