C’è una destra che gongola dopo le elezioni europee. Quella di un Matteo Salvini che è ormai leader indiscusso del governo e segretario del primo partito d’Italia, con ampio distacco sugli altri. E quella di una Giorgia Meloni che, superando quota 6%, si candida come principale alleato a destra dello stesso Carroccio. E ce n’è un’altra, invece, che da questa tornata elettorale non può certo uscire col sorriso sulle labbra.
Non solo Silvio Berlusconi, che scendendo al di sotto di quota 10% vede sempre più a rischio il futuro del suo partito. Ma anche quella destra estrema che, al netto di tanti proclami, ha raccolto una miseria: CasaPound e Forza Nuova. Il primo guadagna lo 0,33%, mentre il secondo, ancora meno, e cioè lo 0,15%. Questo significa che non parteciperanno neanche alla spartizione dei seggi, non avendo raggiunto la famosa soglia di sbarramento del 4%.
Dopo le ultime settimane in cui, complice la cronaca, sembrava si stessero facendo un po’ di spazio nella scena politica italiana, la tornata elettorale europea ha dimostrato che invece entrambe le forze politiche rimangono nell’angolo, con risultati più che irrisori. Addirittura, in termini percentuali, se si sommano i risultati dei due partiti non si arriva neppure allo 0,60% conquistato dal Partito Animalista. Il Partito Pirata, poi, supera, seppur di poco, Forza Nuova (0,23% contro 0,15%).
“Mandiamo un segnale forte a Bruxelles – avevano scritto i Fascisti del Terzo Millennio sulla loro pagina Facebook – Basta Ue, vogliamo un’Italia libera e sovrana! In tutta Italia potrete votare la lista CasaPound-Destre Unite”. E invece, a quanto pare, Bruxelles può attendere.
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