Continuano i guai all’interno di un Movimento Cinque Stelle sempre più in difficoltà e costretto a fare i conti con una vera e propria emorragia di parlamentari. Dopo l’espulsione, tra le polemiche, del senatore e giornalista Gianluigi Paragone, è stata infatti la volta di due deputati, Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, che hanno deciso di lasciare il gruppo pentastellato alla Camera per passare al Misto.
“Come avevo ripetutamente preannunciato – afferma Angiola in una nota – per una serie di meditate e rilevanti ragioni ho dato il mio voto di fiducia al Governo di Giuseppe Conte, ma non ho votato la Legge di Bilancio. Ho manifestato vivo disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l’approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore ordinario nell’Università, non potevo assolutamente accettare”.
Rospi, 41 anni di Matera, ingegnere e docente di Fisica all’Università della Basilicata, era annoverato tra i parlamentari pentastellati assenti in aula al momento del voto finale sulla manovra ai quali i vertici del Movimento avrebbero chiesto spiegazioni. Lui ha dichiarato di non aver potuto partecipare al voto a causa di “seri problemi familiari”. “Lascio il M5S e passo al Gruppo Misto perché non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica. In queste festività ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la Manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’ideadi lasciare, con grande rammarico, il Movimento 5 Stelle”.
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