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Claudio Lippi, bomba sulla Rai: le gravi accuse a Fazio e poi l’affondo contro i gay

Gira ancora la ruota dei conduttori Rai da quando l’addio di Fabio Fazio ha aperto le danze. Restano ancora alcune caselle vuote da colmare per sostituire l’ormai ex conduttore di Che tempo che fa e altri colleghi che hanno detto addio alla tv pubblica. Sull’argomento entra però a gamba tesa un noto addetto ai lavori: Claudio Lippi. Il presentatore 78enne viene intervistato da Repubblica mentre si trova alla buvette di Montecitorio, accompagnato dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini. E Lippi non perde l’occasione per sparare a zero contro Fazio e quella che a suo dire è un’occupazione della Rai da parte dei gay.
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Claudio Lippi Rai Fazio

Claudio Lippi contro Fabio Fazio e la Rai

“Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata, con la ‘kultura’ con la k. È ora che la Rai entri nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’, col sorriso”, chiarisce subito Claudio Lippi che potrebbe presto fare il suo ritorno in Rai. “Ma finché non firmo il contratto non ci credo. Sto lavorando a due programmi, non vedo l’ora”, chiosa. “Fazio e Littizzetto? Se ne sono andati loro. – attacca poi i colleghi – Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? ma dai…”.
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Per Claudio Lippi “è stato un farabutto Fazio: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema? La loro tv, come quella di Lucia Annunziata. Propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella. Meloni, Salvini e Berlusconi hanno idee molto diverse, ma è importante che trovino dei punti comuni. Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona”.
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“Alla Rai serve un linguaggio popolare. – conclude poi il suo sfogo Claudio Lippi – Giorgia, non mi fraintenda, è una ‘popolana di Garbatella’. Ci ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio. Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?”, ecco la bomba finale.
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