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Conte accontenta l’Europa: alta tensione Salvini-Di Maio. In bilico pensioni e reddito

Nel momento più buio del governo, stupisce l’incredibile silenzio di Di Maio e Salvini, coloro che del dichiarazionismo hanno fatto la loro forza. C’è massima tensione tra i due. Nelle ore immediatamente successive al punto di caduta uscito dal vertice di Bruxelles con Giuseppe Conte, che ha dovuto cedere e portare a ribasso il deficit da 2.4 a 2.04, fonti di governo confessano quanto la situazione sia delicata e gli equilibri a rischio. Oggi allora si chiude con l’Europa, dopo la novità del calo del deficit?

“Vediamo…”, ha risposto il premier italiano dopo la cena con i due azionisti forti del governo gialloverde. La verità è che la scelta di Conte di offrire alla Commissione Ue l’abbassamento del deficit fino al 2,04%, preoccuperebbe parecchio i due partiti di governo, per il possibile impatto sulle misure “di bandiera” della manovra: reddito di cittadinanza e “quota 100” sulle pensioni.

Tant’è che i leader di M5s e Lega ora starebbero ragionando con il premier non solo sulla traduzione in atti concreti nella manovra di numeri e cifre (i famosi “numerini” come li hanno chiamati loro finora…) ma anche sulle modalità della presentazione di queste nuove misure. Conte ha subito rassicurato, nelle dichiarazioni alla stampa, che ci sono i margini per ridurre lo stanziamento senza intaccare i due interventi.

Altre risorse, ha detto, verranno da dismissioni immobiliari. Ma a Roma speravano che l’asticella del deficit potesse fermarsi un po’ più su, anche per non dare un segnale politico di cedimento. Anche perché passare dal 2,4 ad un quasi 2 comporta inevitabilmente una messa a punto di oltre 7 miliardi su una manovra complessiva di 36 miliardi.

Nel vertice serale a cena, presenti anche Giancarlo Giorgetti e Riccardo Fraccaro, si è discusso proprio di come mantenere in concreto l’impegno preso da Conte e Tria senza impattare sulle misure (sembra vacillare, ad esempio, la promessa di fermare l’adattamento dell’età per le pensioni all’aspettativa di vita).

Le prossime ore, come sottolinea ancora Salvini, saranno ore di lavoro e trattativa, sia dentro che fuori il governo: entro il weekend l’eventuale accordo dovrà tradursi in emendamenti in manovra. E, sebbene venga minimizzato l’effetto che il taglio stimato da 3,5 miliardi avrà su pensioni e reddito, gli alleati di governo sottolineano che l’attenzione sarà massima.

 

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