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Conte risponde ai cantanti: “Caro Fedez avete ragione”

Giuseppe Conte cerca di fare pace con il mondo della musica italiana. Il leader del M5S è finito nel mirino di artisti come Fedez, Salmo, Ermal Meta, Enrico Ruggeri e tanti altri a causa dei suoi comizi elettorali. Ma la politica in senso stretto non c’entra nulla in questo caso. Infatti i cantanti si lamentano del fatto che l’ex premier sia sempre circondato da una folla di sostenitori nelle piazze. In barba alle norme anti assembramento che impediscono invece loro di tenere i propri concerti in stadi e palazzetti pieni. Conte invia allora un video a Fedez per cercare di calmare le acque.

“Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo. Con gli strumenti che oggi sono a disposizione e che garantiscono la sicurezza di tutti”, protesta Fedez sui social. “E se da una parte il ministero dei Beni culturali e il governo non fanno nulla. Dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti”, aggiunge il rapper commentando le immagini degli assembramenti intorno a Conte. “Fate cag…”, conclude polemico Fedez.

Attacchi a cui il leader pentastellato replica con calma olimpica. “Caro Fedez, sono pienamente d’accordo con voi. E lo sto ripetendo da giorni”, scrive in un tweet dove lancia anche un breve video. “Buongiorno Fedez. – si presenta Conte – Mi rivolgo a te e agli artisti che come te in queste ore state lamentando le attuali restrizioni per la cultura e lo spettacolo. Mentre invece la politica e gli incontri della politica avvengono con piazze gremite di gente”.

“Non va bene infatti. – prosegue il suo videomessaggio – Sono quattro o cinque giorni che lo sto dicendo in tanti punti stampa. Dobbiamo ripartire tutti insieme. E la filiera della cultura, dello spettacolo, ma anche degli eventi sportivi, ha tanto sofferto. Deve poter ripartire. E non va bene portare la capienza all’80%. Dobbiamo portarla al 100%. Dobbiamo ripartire forti. Dobbiamo ripartire tutti insieme”, conclude.

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