È un Giuseppe Conte fermo sulle sue decisioni quello che si presenta nello studio di Piazzapulita nella serata di giovedì 18 novembre. Il leader del M5S risponde a diverse domande poste dal conduttore Corrado Formigli. Ma tra i due il dibattito si scalda quando Formigli gli chiede perché si rifiuti di accettare un confronto televisivo con Matteo Renzi. Faccio pagliacciate. Niente pollaio”, lo gela l’ex premier.

“A proposito di Renzi e dell’inchiesta Open, il M5S gli ha posto 13 domande a proposito dei finanziamenti e dei rapporti con Paesi esteri”, lo incalza Formigli. “Nell’interesse degli italiani e non del M5S”, ribatte Conte. “La prima cosa che noto è che lei pone le domande. Renzi vuole porre le domande a voi. Ma voi non vi volete confrontare. Cioè lei non vuole incontrare Renzi”, insiste però il conduttore di Piazzapulita.

Ma Conte difende la scelta del M5S di porre al leader di Italia Viva quelle 13 domande. “Sono per la presunzione di innocenza. Lo dico pubblicamente, auguro a Matteo Renzi di uscire indenne da tutte queste inchieste. Sono più garantista di lui. – mette poi le mani avanti l’ex premier – Però c’è un problema di coscienza morale e di etica pubblica. I politici devono rispondere. Come sempre lui ha detto in passato, quando andava in tv a esibire i conti correnti da 15mila euro. E a dire che se si supera quella cifra bisogna rispondere perché c’è qualcosa che non va, si fanno affari”.