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Conte, ultimatum a Autostrade: “Proposta vantaggiosa per lo Stato o sarà revoca”

Il premier Conte mette a tacere le polemiche e lancia l’ultimatum ad Autostrade e convoca i vertici dell’azienda dei Benetton al ministero dei Trasporti per questo pomeriggio. Conte è stato perentorio: “O arriva una proposta vantaggiosa per lo Stato”, ha detto il premier in un’intervista a La Stampa, “o procediamo alla revoca, pur consapevoli che comporta insidie giuridiche”. Una linea appoggiata, ovviamente, dai 5 stelle che tramite il viceministro Cancelleri premono: “Non possiamo più aspettare”. All’interno del governo, però, questa decisione divide ancora la maggioranza, a partire da Matteo Renzi che continua a tenere il punto: “La revoca è impossibile a farsi, basta con il populismo degli annunci”, ha dichiarato sempre a La Stampa.

La questione, dovrebbe comunque chiudersi a breve. Sempre Conte ha fatto sapere: “La procedura di revoca è stata avviata e ci sono tutti i presupposti per realizzarla, perché gli inadempimenti sono oggettivi, molteplici e conclamati”, ha detto. E alla domanda sul quando verrà presa una decisione, il premier ha garantito: “Entro questo fine settimana”. Ed “è una decisione di tale importanza che la porteremo in consiglio dei ministri”.

Chi è schierato per la revoca è il M5s: “Il governo”, ha dichiarato il viceministro Giancarlo Cancelleri a Radio Anch’io su Rai Radio 1, “deve intervenire immediatamente, scrivendo la parola fine a questa vicenda che è davvero arrivata a battute finali. Non possiamo più aspettare. Sono più di 4 mesi che diciamo che saremmo arrivati all’inaugurazione e che senza sapere a chi darlo sarebbe diventato un grande problema per il governo. Il grido di allarme lanciato in questi mesi è stato poco ascoltato, adesso siamo arrivati alle battute finali e si deve prendere una decisione”, ha detto ancora.

A fare da controcanto c’è Renzi: “Ora basta con la politica dei rinvii. Non puoi dire ‘revoco’, lasciando aperta così a lungo la questione. In un senso o nell’altro le decisioni vanno assunte. Perché altrimenti rischiamo una doppia beffa: il ponte è ricostruito e il dossier resta aperto. E l’eventuale revoca si trasforma in un regalo per la proprietà”.

 

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