Una conversazione che ha fatto rapidamente il giro del mondo quella, teoricamente privata ma rubata dalla stampa, che ha visto il premier Conte confidarsi con Angela Merkel, parlando di Salvini e dell’immigrazione e rimarcando la sua distanza dalla Lega: “Sull’immigrazione ovviamente Salvini è del tutto… lui chiude tutto. Non c’è spazio. Per me è differente. Sai…”. Aggiungendo poi di essere molto determinato, con un pizzico di sbruffoneria ma anche una nuova consapevolezza.
E c’è d’altronde un motivo se sul caso Sea Watch, diversamente da quanto accadde sulla Diciotti, Mattarella, nonostante una certa indignazione morale e un certo disappunto politico, ha scelto di non parlare e di non lasciar trapelare nulla. Il motivo è che del ruolo di mediazione è stato investito l’inquilino di palazzo Chigi, perché ormai la dinamica di questo strano governo è chiara. Un intervento presidenziale rischia di fornire alla campagna salviniana un alibi e un bersaglio. E le soluzioni devono passare da una dinamica tutta interna al governo, facendo leva su palazzo Chigi.Il sorriso di Conte, contro tutto e tutti: “Sarà un grande 2019”. Ma le analisi lo smentiscono