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“Contro la sinistra servono le armi”. Audio choc del candidato sindaco della Lega

Il candidato sindaco della Lega dice: “Per togliere la sinistra bisogna che prendiamo in mano le armi e io ne ho tante. E poi gli spariamo un colpo in fronte a testa. Per accoppare i comunisti, toglierli dalla faccia della terra, bisogna sparare”. Villiam Rinaldi, sessant’anni, autotrasportatore, è il candidato sindaco della Lega a Casalgrande, 20 mila abitanti in provincia di Reggio Emilia. Da alcune ore c’è un audio, pubblicato dal sito “24 Emilia”, che lo imbarazza non poco.

Parole violente e anche preoccupanti, che spuntano a pochi giorni dalle elezioni. Il sito d’informazione online lascia intendere che l’audio arriva da “una delle tante chat dedicate a gruppi politici più o meno trasversali”.

In un secondo audio, Rinaldi dice: “Poi è meglio che mi calmi, se no alla prima area di servizio mi fermo, qui verso Padova, vado dentro e il primo comunista me lo mangio dal nervoso che ho”. In entrambi i casi, spiega ancora “24 Emilia”, il suo interlocutore è “individuabile in Davide Beltrami, segretario della Lega a Scandiano”.

E così il Pd passa all’attacco e chiama in causa anche il vicepremier Matteo Salvini. “Il ministro dell’Interno, responsabile della sicurezza e dell’ordine pubblico, avrà modo di esprimere un parere sul candidato sindaco di Casalgrande, cittadina della civile terra d’Emilia?”, si chiede il deputato Andrea Rossi. Rinaldi si difende: “Non ho mai detto cose del genere, non mi permetterei mai, specialmente in questo periodo”.

E ancora: “Non sono stato io, querelo. Ho visto una frase scritta che mi attribuiscono ma non sono stato io”. Questa accusa viene fuori “tre giorni prima della chiusura della campagna elettorale. Se qualcuno ci trova piacere ci vediamo in un’aula di tribunale. Sono attaccato sempre da tutti: faccio così paura? Ripeto, quelle parole non sono mie”. La voce, a onor del vero, sembra proprio la sua.

Il candidato leghista era già finito al centro delle polemiche per alcuni post (poi rimossi) nei quali inneggiava a Mussolini e minacciava i giudici: “Dopo un sondaggio ho capito che gli italiani non fanno con me una rivoluzione per paura dei processi eventuali. Bene cari compatrioti, una soluzione c’è, basta accoppare pure tutti i giudici – Avvocati e politicanti Paperoni”.

 

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