Un allarme che continua a spaventare il mondo, quello legato al Coronavirus 2019-nCoV che ha già provocato 56 vittime e innumerevoli casi di contagio in Cina (le ultime stime parlando di ormai quasi 2 mila casi) e che rischia di scatenare una vera e propria psicosi anche in Europa, dove sono stati già registrati diversi casi di falsi allarme. E che ha provocato anche qualche polemica in rete, con la figuraccia di Niclo Scomparin, consigliere comunale di Fratelli d’Italia in quel di Casier in provincia di Treviso, a tenere banco tra gli utenti.
 “Sono andato a portare un saluto ad alcuni di loro, e sono andato a bere un caffè al bar gestito da cinesi – ha spiegato il primo cittadino – Non li ho visti scossi da quanto accaduto, e questo mi fa piacere. Ho però avvertito subito il consigliere: siamo una squadra, se i social diventano uno strumento per promuovere le buone attività dell’amministrazione mi trovo d’accordo, ma quell’uso non mi va bene. Per ora è un richiamo, sbagliare succede, ma adesso basta. La prossima volta si prenderanno provvedimenti”.
“Sono andato a portare un saluto ad alcuni di loro, e sono andato a bere un caffè al bar gestito da cinesi – ha spiegato il primo cittadino – Non li ho visti scossi da quanto accaduto, e questo mi fa piacere. Ho però avvertito subito il consigliere: siamo una squadra, se i social diventano uno strumento per promuovere le buone attività dell’amministrazione mi trovo d’accordo, ma quell’uso non mi va bene. Per ora è un richiamo, sbagliare succede, ma adesso basta. La prossima volta si prenderanno provvedimenti”.  Il diretto interessato ovviamente si è difeso sostenendo che non si trattava di un incitamento all’odio razziale: “Non era incitamento all’odio razziale, mi riferivo al virus, causato da condizioni igieniche non sempre controllate dalle autorità”. Una spiegazione non troppo azzeccata, considerando che in realtà le condizioni igieniche per ora non c’entrano niente con il Coronavirus, secondo i ricercatori. Ennesima conferma di come ogni tanto il silenzio sia la cosa migliore da condividere sui social.
Il diretto interessato ovviamente si è difeso sostenendo che non si trattava di un incitamento all’odio razziale: “Non era incitamento all’odio razziale, mi riferivo al virus, causato da condizioni igieniche non sempre controllate dalle autorità”. Una spiegazione non troppo azzeccata, considerando che in realtà le condizioni igieniche per ora non c’entrano niente con il Coronavirus, secondo i ricercatori. Ennesima conferma di come ogni tanto il silenzio sia la cosa migliore da condividere sui social.
Coronavirus, l’Europa ormai vive nel terrore: allarmi ovunque e paura tra la gente
