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Coronavirus, la deputata leghista riunisce in una festa 60 persone

Un esempio sbagliato, sbagliatissimo. L’ennesimo che arriva da una classe politica che in questo momento storico così delicato, con l’Italia che guarda con apprensione alla diffusione del coronavirus. In mezzo a tanti inviti a modificare le nostre abitudini per non contribuire al contagio, ecco spuntare la deputata della Lega Barbara Saltamartini, che ha postato su Facebook le foto di una festa alla quale ha presto parte a Terni, in una casa privata con 60 persone.

Un’occasione per celebrare la vittoria della candidata leghista Valeria Alessandrini alle elezioni suppletive in Umbria. Di sicuro, però, non il modo migliore per rispettare le misure dettate dal decreto del governo e pubblicato nelle scorse ore sulla Gazzetta Ufficiale, che sconsigliano esplicitamente gli assembramenti di persone anche nelle zone dove il contagio è meno diffuso. La Saltamartini è stata travolta da una pioggia di critiche sul suo profilo, anche da parte di elettori leghisti o di destra.“Bell’ esempio di rispetto le regole. Tutti così quelli della Lega” si legge tra i commenti arrivati puntualissimi poco dopo la diffusione dello scatto sul profilo della deputata leghista. Un altro utente ha a sua volta ironizzato: “Complimenti Barbara Saltamartini cosa non si fa per la poltrona , brava sei un bell’esempio ancora complimenti”. “Non dovete  stare cosi ammassati ma che esempio date….” è stato invece il giudizio di un terzo. Il commento più duro è stato proprio quello di un elettore di centrodestra: “Ma non si vergogna?????!!!! Io sono di centro destra! Ammiro Salvini perché fin dall’inizio ha sempre detto che bisogna prendere provvedimenti su questo virus e nessuno lo ha ascoltato. Ci sono disposizioni governative per la salute delle persone. In Lombardia stiamo morendo! Morendo ha capito!!!! E lei da parlamentare dovrebbe dare l’esempio!!!!! E cosa fa!? Un’ammucchiata! Rispetto! Vergogna! Dov’è la distanza di un metro? Siete in un locale al chiuso e fate finta di nulla!”.

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