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Morto il giornalista Corrado Ruggeri: un male incurabile e improvviso

Mondo del giornalismo italiano, e romano in particolare, in lutto. È morto infatti il giornalista Corrado Ruggeri, storica firma del Corriere della Sera. Ruggeri è venuto a mancare all’età di 65 anni, colpito da quello che viene descritto come un male incurabile e improvviso di cui poche persone erano a conoscenza.
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Corrado Ruggeri morto giornalista

Morto il giornalista Corrado Ruggeri

A rendere ancora più insopportabile e amaro il dolore di famigliari e colleghi di Corrado Ruggeri, è il fatto che il giornalista appena morto fosse diventato nonno da pochissimo tempo. Un giovanissimo nonno, se si pensa a come siano cambiati i tempi rispetto a qualche anno fa. Moltissimi i messaggi di cordoglio che stanno giungendo in queste ore. Tra questi anche quelli di diversi suoi colleghi che hanno imparato ad apprezzarlo anche come amico nel corso della sua lunga carriera.

“Ciao Corra’, quante battute, quante risate, pure quanti scazzi come quando ti arrabbiasti a morte, sbattendo i pugni sulla scrivania, per una mia intervista che ti sembrava ‘un interrogatorio di polizia’. – così ad esempio ricorda Corrado Ruggeri appena morto il collega giornalista Ernesto Menicucci, ex Corriere ora passato al Messaggero – Ma non dimenticherò mai quello che hai fatto per me, quando prendesti le mie difese in Campidoglio con l’allora sindaco di Roma (‘fino a che io sono il capo, Ernesto è quello che per il Corriere segue il Campidoglio’, per poi alzarti e andartene, chapeau)”.

“E anche la tua umanità dietro quell’aspetto di uomo rude, dalle battute a volte irriferibili, quei saluti politically scorrect. – prosegue l’omaggio di Menicucci a Corrado Ruggeri – L’ultima volta ci siamo visti davanti a casa mia, a sorpresa: ‘Ho portato mamma a votare’. Credo che nessuno, sei mesi fa, sapesse che cosa ti stava per capitare. Fai buon viaggio Corra’, forse nell’unico posto che, da super viaggiatore come sei sempre stato, non avresti potuto raggiungere in altro modo”, conclude commosso ricordando alcuni episodi di vita trascorsi con il collega giornalista ora morto.
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