Un racconto choc, quello fatto da un genitore al Messaggero dopo la morte di Camilla e Gaia, le ragazze travolte e uccise a Roma negli scorsi giorni. Quello di un “gioco” terribile, pericolosissimo, che purtroppo tanti giovani vedono come un divertimento: “Lo chiamano il giochino del semaforo rosso e quando mia figlia e la sua amichetta me lo hanno spiegato dopo la morte di Camilla e Gaia, mi sono venuti i brividi. Si tratta di attraversare le due carreggiate di Corso Francia veloci mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde, sfidando la sorte. Un gioco folle del sabato sera e non solo, in voga tra i giovanissimi di Ponte Milvio”.
“Sì, anche io ho attraversato Corso Francia di notte, correndo, fuori dalle strisce pedonali e con il semaforo verde per le auto. Rischiando la vita” ha raccontato Cecilia, un’amica di Gaia, anche lei 16 enne. Sulle pagine di Repubblica Cecilia spiega quello che lei e altri ragazzi fanno: “Prendi la rincorsa, scavalchi il guardrail e corri più veloce che puoi dall’altra parte”. E questo anche se pochi metri più avanti ci sono le strisce e un semaforo che possono far attraversare in tutta sicurezza. E allora perché farlo? “Forse perché abbiamo sedici anni? Per fare più in fretta a raggiungere i tuoi amici, per non fare tardi sulla via del ritorno a casa. O forse e lo so che è stupido, perché è divertente”.
Tante persone hanno partecipato commosse nelle scorse ore ai funerali delle due giovani alla chiesa del Preziosissimo Sangue, al Fleming a Roma. A celebrare la messa il parroco don Gianni Matteo Botto che nell’omelia si è chiesto: “Quando ti metti a guidare sbronzo o fatto è questa la vita? Mandarla in fumo? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza”. Toccanti le parole di Giorgia, la sorella di Camilla: “Eri la piccola di casa, il senso della mia vita sei tu”.Zalone razzista? Macché. In Tolo Tolo gli unici buoni sono gli africani