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Azovstal, Parenzo: “Ho molta paura per i militari ucraini nelle mani dei russi”

Quale sarà il destino dei militari ucraini dell’Azovstal fatti prigionieri dai russi in questi ultimi giorni? Sarebbero circa mille i soldati di Kiev che si sono arresi all’esercito di Putin. Ma, secondo le ultime indiscrezioni, un gruppo imprecisato di combattenti, tra cui pare tutti i militari più alti in grado, compresi quelli del battaglione Azov, sarebbe ancora all’interno dall’acciaieria di Mariupol. Da Mosca fanno sapere che quelli che verranno riconosciuti come criminali di guerra per quanto fatto in Donbass negli ultimi otto anni verranno processati. Gli altri verranno invece trattati secondo le regole della Convenzione di Ginevra. Ma il giornalista David Parenzo, ospite di Myrta Merlino, non si fida per niente.

Militari ucraini dell’Azovstal prigionieri dei russi

“Io stamattina ero partita con grandi speranze. Prima si parlava di scambio di prigionieri, ora di tribunale. Mi sembrava che questa storia di Mariupol fosse come un masso che veniva tolto dalla strada del possibile negoziato. Non mi pare che stia accadendo questo”, commenta delusa Myrta Merlino rivolta a Parenzo. “No. – risponde secco il suo ospite – Qui ci vuole massima attenzione perché queste persone che si sono arrese devono godere della tutela internazionale che in fatti di guerra come questi deve essere garantita”.

“Io ho molta paura per questi militari ucraini nelle mani dei russi. – lancia l’allarme David Parenzo – Perché insomma sappiamo che i russi non rispettano gli accordi internazionali. Quindi questa è la prima attenzione. La seconda riguarda invece la questione della Nato. – cambia poi discorso – L’Alleanza atlantica non annette dei Paesi, si aderisce alla Nato. Chi annette è la Russia che si annette dei pezzi di territorio. Per aderire alla Nato devi fare una richiesta che poi viene vidimata da parlamenti democratici e liberali all’unanimità”.

“Si obietterà che nella Nato c’è il dittatore Erdogan. – attacca ancora uno scatenato Parenzo – Non è sicuramente un signore liberale cresciuto alla scuola di Einaudi. È un dittatore che usa l’arma del ricatto. Lo ha fatto con i profughi rispetto all’Ue. Con l’uso politico vergognoso dei profughi. Quindi è un nostro alleato militare strategico ed è un bene che sia dentro la Nato. Ma è evidente che in questa fase lui sta usando l’arma del ricatto su Finlandia e Svezia perché vuole soldi”, conclude.

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