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Una nuova vita per le vecchie centrali: il progetto Enel che coinvolge 23 siti italiani

La Tate Modern di Londra, la Central Tejo di Lisbona, il CaixaForum di Madrid. Ma anche tante centrali elettriche in Italia che, una volta cessata l’attività produttiva, vengono reinventate e cambiano mestiere. Nel nostro Paese, grazie a Futur-e di Enel Produzione, progetto nato per dare nuova vita ai siti di 23 centrali e di una ex area mineraria. Si tratta di impianti diversi per tecnologia, localizzazione e dimensioni, accomunati dalla progressiva riduzione del loro ruolo nel settore energetico a causa di diversi fattori.

Come spiega Il Sole 24 ore, consumiamo energia sempre più “verde” e lo facciamo in maniera più efficiente: il modello che vedeva poche grandi centrali produrre energia che veniva trasportata fino a case e industrie è superato da quello della “generazione distribuita”, in cui è determinante il ruolo di migliaia di impianti da fonti rinnovabili diffusi sul territorio, di cui molti di piccola taglia. Il consumatore diventa quindi, in molti casi, anche produttore, superando il modello “unidirezionale”. La rete di distribuzione si fa così sempre più “intelligente” per soddisfare la domanda di energia in maniera efficiente. Enel, operatore leader nei settori delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle smart grids, oprea ormai danni per favorire la transizione verso un modello energetico più sostenibile. Proprio per questo la risposta alla sfida posta da una dismissione che interessa 24 siti è orientata dagli stessi principi di sostenibilità e innovazione che caratterizzano sempre di più il presente e il futuro dell’energia. Il potenziale è enorme: ogni sito ha caratteristiche che ne fanno il candidato ideale per progetti di riconversione, a partire dalla collocazione geografica. La scelta strategica per chi doveva produrre energia può rivelarsi altrettanto idonea a nuovi business: la vicinanza con il mare in alcuni casi e alle principali infrastrutture logistiche in altri, la presenza di opere civili che possono essere recuperate, le connessioni alla rete elettrica nazionale, i sistemi di gestione e trattamento delle acque, la fibra ottica.

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