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Covid, Draghi parla agli italiani: “Massima allerta, ma ne usciremo”

Nel giorno in cui il governo vara il nuovo decreto con misure e restrizioni anti-coronavirus, il premier Mario Draghi visita il centro vaccinale anti Covid dell’aeroporto di Fiumicino. I dati sull’emergenza pandemia in Italia, spiega, “ci impongono massima cautela” ma “ne usciremo” grazie alla campagna vaccinale che, promette, “proseguirà con rinnovata intensità”.

Covid, Draghi parla agli italiani: "Massima allerta, ma ne usciremo"


“Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale, è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente – ha detto il premier – hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo” attraverso “una mobilitazione collettiva fondata sulla solidarietà”.

Covid, Draghi parla agli italiani: "Massima allerta, ma ne usciremo"

“A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria – ha continuato Draghi – ci troviamo davanti ad una nuova ondata di contagi, nell’ultima settimana si sono registrate più di 150.000 infezioni. Il numero dei pazienti in terapia intensiva è cresciuto di oltre 650 unità. Questi dati ci impongono cautela. Il ricordo della scorsa primavera è vivo, faremo di tutto per impedire che si ripeta. Abbiamo adottato misure restrittive adeguate e proporzionate con un decreto legge che vedrà il Parlamento coinvolto nella discussione. Le scelte – sottolinea quindi il presidente del Consiglio – sono state condivise più volte nella conferenza stato-regione, nello spirito di massima collaborazione”.

“A queste misure”, continua Draghi, “si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting”.

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