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La pandemia fa decollare l’ ecommerce: commercianti chiedono il blocco degli acquisti online

L’emergenza Covid-19 ha accelerato il passaggio al digitale negli acquisti e nelle modalità di pagamento. Un po’ per i stringenti dpcm sull’apertura delle attività commerciali e gli spostamenti a casa, un po’ per le super offerte che offrono i negozi virtuali, in questa pandemia l’interesse dei consumatori a fare shopping online non è mai stata così forte. In vista del Natale, l’ ecommerce sta correndo velocissimo anticipando in alcuni siti le promozioni del canonico Black Friday di Novembre. Secondo Confesercenti per molti negozi fisici le vendite natalizie compongono il 40% degli incassi annuali, e proprio le restrizioni dovute alla pandemia rischiano di azzoppare definitivamente alcuni commercianti. In questo drammatico quadro l’ ecommerce con la sua corsa sfrenata non è certo d’aiuto. “Non acquistate su internet, sostenete i negozi della vostra città” si legge in numerosi appelli affidati ai social, spinti da manifestazioni, spesso appoggiati dagli stessi comuni e consumatori. Fino alla richiesta estrema, seppur di improbabile fattibilità: bloccate gli acquisti online.

La pandemia fa decolare l’ ecommerce
Secondo un recente sondaggio curato da Nomisma e Crif, il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell’ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown. Per Confesercenti si tratta di concorrenza sleale e vogliono chiedere dunque un intervento dell’Authority. “L’online in questo momento opera in condizioni di monopolio – dice ad Huffingtonpost Mauro Bussoni, segretario nazionale dell’associazione di categoria -. Chiederemo se in una fase come questa, dove i negozi fisici sono chiusi, sia giusto che ci sia l’attività online che opera in presenza di condizioni di mercato che non sono pari. C’è un problema di equilibrio di mercato”.
Per alleggerire la pressione dei negozio fisici, Bussoni pensa ad una soluzione drastica per l’ ecommerce (e probabilmente irrealizzabile): “Mi rendo conto di dire una frase pesante, ma io credo che in una fase come questa, l’Authority dovrebbe rispondere dicendo: sospendiamo le vendite online dei prodotti non essenziali”. Anche internet andrebbe in zona rossa, insomma: “Non siamo contro l’online, è una vetrina enorme. Sicuramente sarebbe una scelta limitante per i consumatori, ma dobbiamo salvaguardare una rete economica che non è in grado di competere”.
Secondo i dati forniti da Confesercenti, ci sono circa 190mila negozi chiusi nelle zone rosse, e altri 250mila sottoposti a restrizioni, come ad esempio la chiusura nel weekend, nel resto d’Italia. Tantissime imprese rischiano di non aprire più, e la loro voce si alza sul web: “Se saltiamo anche il Natale per noi è la fine”, dicono i proprietari dei negozi. A Omegna, in Piemonte, è il Comune a lanciare l’appello: “Non fate acquisti su Internet, sostenete i commercianti della città”. Ad Altamura, in Puglia, è andata in scena una manifestazione silenziosa: circa 60 esercenti hanno realizzato un’istallazione con cartoni e buste appese ad alberi e pali della luce. Il presidente del Centro Commerciale città di Lucca chiede un “sostegno concreto” ai cittadini, invitandoli a “fare acquisti nei negozi tradizionali di vicinato e non tramite i canali online”.

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