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Cuba, attacchi “sonici” a militari Usa: è giallo. L’ombra di Cina e Russia sull’isola…

Cosa sta succedendo a Cuba? Continuano gli attacchi sonori contro gli Stati Uniti: dapprima un forte fischio in entrambe le orecchie, poi un mal di testa che costringe a sdraiarsi e la vista che si annebbia tanto da non riuscire più a definire oggetti e persone vicine. Dopo qualche ora, terminato il dolore, non si ricordano le conversazioni fatte prima dell’arrivo del fischio iniziale. Questo è quello che hanno patito alcuni dipendenti dell’ambasciata americana a Cuba.

I misteriosi malori, chiamati prima attacchi sonici o sonori e poi “sindrome de L’Avana”, hanno sconvolto i rapporti fra gli Stati Uniti e la nazione che fu di Fidel Castro. Dopo alcune indagini e la certezza ottenuta che si sia trattato di un’offensiva, un reportage del New Yorker ha provato a fare luce sulla questione. Sin dall’inizio le autorità cubane si sono dette estranee all’attacco, una possibilità che ora potrebbe essere confermata dopo che simili malori sono capitati anche a cittadini americani in Cina. Cina o Russia dietro gli attacchi?

Tutto comincia nel 2016 quando sembra che i rapporti fra Usa e Cuba stanno per migliorare. Barack Obama ha visitato da poco l’isola e ha deciso di diminuire le sanzioni contro il regime castrista. La bandiera a stelle e strisce può tornare a sventolare all’esterno dell’ambasciata a L’Avana come non capitava da anni. Eppure, proprio in quel periodo felice, un dipendente americano accusa il primo malore alle orecchie mentre è a casa. Alla fine si conteranno almeno quaranta casi, di cui venti dovuti ai cosiddetti attacchi sonici.

Tutti lamentano un dolore improvviso dopo aver sentito un suono metallico ripetuto e delle analisi mediche su di loro rivelano che hanno patito qualcosa di simile a una concussione alla testa, senza però ricevere nessun colpo. È il segno evidente che in giro c’è una nuova arma che si sta testando in questo modo. Il piccolo ufficio dell’Fbi dentro l’ambasciata americana a L’Avana si mette subito al lavoro per studiare il problema. Interpellate dal FBI, le autorità dell’isola smentiscono ogni coinvolgimento e dichiarano di non aver fatto nulla.

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Le indagini proseguono e si fa strada fra Fbi e Cia il sospetto che dietro gli attacchi ci sia stata la Russia. Unici fra gli alleati cubani a disporre di tecnologia avanzata per costruire tali armi, a differenza del povero Venezuela, Mosca avrebbe voluto interferire con la nuova amicizia fra Obama e L’Avana. Di recente però, attacchi simili sono avvenuti in Cina. La preoccupazione alla Casa Bianca aumenta e un segnale di scontro con Pechino potrebbe aprire scenari mai visti prima.

Quello che è certo, come hanno implicitamente confermato le autorità americane parlando di concussioni in un rapporto medico, è che gli Stati Uniti sono stati attaccati. Trump non ne ha parlato a lungo per evitare di aumentarne la portata, ma per la prima volta da decenni gli Usa hanno un nuovo nemico. Il fatto che non si sa chi sia e che la sindrome de L’Avana stia viaggiando nel mondo, non è un buon segno…

 

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