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D’Amico, il consigliere di Salvini che dice di credere agli Ufo e che “intrallazza” con la Russia

Nel caso Savoini-Salvini, è venuto fuori anche il come di Claudio D’Amico. Chi è l’ex parlamentare leghista, assessore alla Sicurezza a Sesto San Giovanni, nonché consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepremier Matteo Salvini? È lui l’uomo che fece invitare Gianluca Savoini alla cena che si è tenuta il 4 luglio a Roma, a Villa Madama, in onore del presidente Putin.

D’Amico non è soltanto un habitué dell’ex Unione Sovietica dove va spesso per viaggi, incontri e ospitate alla tv di Stato e al network Russia Today, fungendo da ufficiale di collegamento tra il Carroccio ed esponenti del governo russo…

D’Amico ha anche una passione spiccata per gli extraterrestri. Alla cui esistenza crede al punto da aver dichiarato, alla vigilia delle europee 2014 (dove fu candidato ma non eletto), di voler aprire gli archivi sugli Ufo in quanto “i cittadini europei hanno diritto di sapere se gli alieni visitano il nostro pianeta”. Promettendo che, in caso di vittoria, avrebbe pubblicato gli archivi dei 28 Paesi dell’Unione su Internet.

Grande sostenitore della legittimità dell’occupazione russa della Crimea, deputato nella XVI legislatura, oggi assessore alla polizia locale di Sesto San Giovanni, D’Amico è l’altro Dioscuro del leader leghista nelle questioni che hanno a che vedere con il Cremlino e la sua seconda ombra quando si tratta di volare oltre l’ex Cortina di ferro: è stato presente in almeno 5 dei viaggi fatti da Salvini nella grande madre Russia. Tutti in tandem con Savoini.

Sul sito dell’Associazione Lombardia-Russia, di cui Savoini è presidente, D’Amico figura come il responsabile dello “sviluppo progetti”. Se Salvini decide di prendere un aereo diretto nell’ex Unione sovietica, Claudio è al suo fianco. Lui c’è sempre, anche quando Matteo arriva al governo. Tanto che il 15 e il 16 luglio 2018 lo accompagna nel primo viaggio da vicepresidente del Consiglio nella capitale russa. Anche in questa occasione con l’onnipresente Savoini che ora Salvini dice di non sapere chi sia.

Il 18 ottobre è il giorno dell’incontro in cui il presidente dell’associazione Lombardia-Russia parla del presunto finanziamento da 65 milioni di euro con i tre emissari russi. Incontro per il quale ora è indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale.

 

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