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Sicurezza-bis, tutti i dubbi del Quirinale: ecco perché Mattarella potrebbe bocciarlo

Sergio Mattarella potrebbe bocciare il decreto Sicurezza-bis voluto fortemente da Matteo Salvini e votato anche dai 5 Stelle. La legge ha creato subito molto scalpore, per i suoi contenuti eccessivi e, in alcuni punti, in contraddizione con il diritto internazionale e, soprattutto, con l’etica e la morale di ognuno. Pene eccessive per le ong, rispetto alle condotte contestate: è questo uno dei principali dubbi del Quirinale sul decreto sicurezza bis, che ieri ha ricevuto il via libera definitivo del Senato per la conversione in legge.

Alcuni commentatori avanzano l’ipotesi che Mattarella possa decidere di esprimere una riserva sulla legge, oppure che possa inviare una lettera di accompagnamento alla promulgazione. Ciascuna legge che riceve il via libera dei due rami del parlamento deve essere poi promulgata dal presidente della Repubblica, come stabilisce l’articolo 87 della Costituzione.

Il Presidente può tuttavia rinviare alle Camere una legge per una nuova deliberazione, ma deve comunque promulgare alla successiva deliberazione del Parlamento. Si parla in questo caso di “rinvio” o di veto sospensivo. Se il parlamento approva per la seconda volta la legge in questione, il Capo dello Stato è costretto a promulgarla, così come stabilisce l’articolo 74 della costituzione italiana. Il Presidente della Repubblica in sede di rinvio può rilevare difetti sostanziali (la legge è in contrasto con i dettati costituzionali) oppure vizi formali (difetti sul procedimento legislativo).

Il presidente Mattarella potrà quindi comportarsi come aveva già fatto in occasione del primo decreto sicurezza, quando inviò al governo una lettera in cui spiegava i suoi dubbi, tra cui i diritti degli immigrati, garantiti dalla Costituzione e dal diritto internazionale.

In questo caso, il decreto sicurezza bis dà al ministro dell’Interno poteri molto ampi, che non hanno precedenti. Il titolare del Viminale può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi dei migranti per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica. E prevede multe da 150mila a un milione di euro al comandante della nave che non rispetta l’alt del ministro. Le riserve del Quirinale non riguardano solo la prima parte del decreto sicurezza bis, quella che si occupa di migranti, ma anche la seconda, che disciplina l’ordine pubblico.

Cosa succederà quindi? Non resta che attendere i prossimi 30 giorni. In ogni caso, qualunque sarà la decisione di Mattarella, molti giuristi pensano che questa legge alla fine sarà smontata dalla Corte costituzionale.

 

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