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Il ritorno di Dibba: “Conte scalzato dai poteri forti. Il M5s? Rientro solo se…”

Di Battista si era allontanato dai radar ma ora torna sulla scena. Conte doveva unificare il M5S e invece si è ritrovato a gestire una guerra con Casaleggio, il figlio del fondatore. Mentre il partito resta saldamente al governo, fuori dal Palazzo i sondaggi danno i grillini in caduta libera e una larga fetta degli attivisti invoca ancora Dibba. Forse è per questo che quello che era stato annunciato come un “addio definitivo” ora si trasforma in un “forse ritorno”. L’ex deputato pentastellato ha lasciato infatti aperto uno spiraglio per un suo ritorno nel M5s: “La condizione è che il Movimento esca dal governo Draghi”. Non facile insomma. Ma sono tante le cose che Dibba ha confidato a “Otto e e mezzo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ospite di Lilli Gruber su La7, Di Battista parla delle sue ormai divergenze con l’amico Luigi Di Maio: “Le nostre distanze politiche non ci permettono più una frequenza continua: lui ad esempio è diventato atlantista, io no. Fare qualcosa di nuovo? C’ho pensato ma aspetto qualche mese, e vedrò dopo l’estate cosa fare”. Per ora continuerà a fare quello che ha sempre fatto negli ultimi mesi: “Reportage, libri e attività politica al di fuori del parlamento, perché la libertà conquistata rinunciando a ruoli prestigiosi, è molto importante per me”. (Continua a leggere dopo la foto)

Guardando invece alla composizione dell’esecutivo, Di Battista parla di una opposizione inesistente: “La Meloni non la vedi mai attaccare Draghi e prendere posizioni nette come faccio io”. Poi il retroscena sulla fine del governo Conte: “Io penso che sia stato scalzato dai poteri forti: il gruppo GEDI, Confindustria e anche dei poteri esteri: non a caso il cambio di governo negli Stati Uniti ha coinciso con il cambio di governo in Italia”.

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