Il solito Vittorio Feltri, sempre destinato a far discutere per le sue uscite sopra le righe. Che ha analizzato così la vittoria di Zingaretti alle primarie del Pd: “È un buon amministratore, questo è sicuro. Tuttavia un conto è dirigere una regione, un altro è resuscitare un partito in avanzato stato di decomposizione. Non crediamo che il neo segretario sia in grado di compiere il miracolo. Al massimo potrà insidiare il M5S che si sta impegnando per perdere il primato nella politica italiana”.
“Un risultato strepitoso che gli permette di alzare la voce. Sappiamo che stroncare l’ arrivo degli stranieri non basta, ciononostante è sufficiente a garantire fiducia nel ministro dell’ Interno da cui ci si attendono ulteriori iniziative di successo che non siano solo quota 100 per i pensionati, una boiata, né la riapertura delle case chiuse (impossibile) e neppure l’ abolizione della legge che tollera la modica quantità della droga posseduta. Cavolate.”Infine un colpo a Di Maio: “Il migliore di loro, al momento, si conferma Di Maio, un pellegrino che fino a poco tempo fa vendeva bibite allo stadio di Napoli, e che ora si è arrampicato ai vertici di Palazzo Chigi. Un fenomeno di abilità. A 32 anni ha compiuto una scalata sorprendente. Gigino era un predestinato della disoccupazione perenne e invece si è infilato con destrezza nel mondo rutilante della politica, saltando ostacoli insormontabili, e piazzandosi in prima fila. È stato stupendo e va ammirato per la intraprendenza”.
“Non durerà a lungo, questo è pacifico, eppure se un ragazzotto è giunto tanto in alto pur avendo una cultura da terza media va lodato, e noi gli diamo atto di essere un grande bluff, un pulcinella migliore dell’ originale. Davanti a un soggetto simile ci togliamo il cappello. Siamo passati da Andreotti e De Gasperi a Di Maio senza battere ciglio. Bravi anche noi a sopportare simile degrado. Auspichiamo un ritorno al passato”.
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