Uniti sì, ma non troppo. Mentre la manovra inizia a entrare nel vivo, con l’accendersi degli scontri tra governo, opposizione e istituzioni europee, Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a lanciarsi segnali di reciproca fiducia, mostrandosi spesso insieme e giocando di sponda l’uno con l’altro. Stando a quanto emerso dalle analisi di YouTrend, d’altronde, gli elettori dei due schieramenti dell’esecutivo erano concordi su determinate tematiche economiche come l’euro, ma con delle significative differenze. Gli elettori Cinque Stelle risultavano infatti più statalisti /interventisti, i leghisti più mercatisti/pro-imprese. Un elemento che i vertici pentastellati stanno valutando proprio in questi giorni concitati, e che si somma all’insofferenza per l’alleato Salvini.
Da qui l’urgenza per Di Maio di intestarsi politicamente il Def, presentando
la manovra come un successo personale e del Movimento.
Di qui la scelta di puntare con forza sul frame della #ManovraDelPopolo e di festeggiare l’accordo sul 2,4% di deficit dai balconi di Palazzo Chigi. Le prime reazioni all’intesa sul deficit e alle proposte che potrebbero essere incluse nella legge di bilancio sembrano confermare questa nuova partita. Per cominciare, secondo Ipsos c’è una forte demarcazione fra gli elettorati sulle misure più gradite: i sostenitori della Lega premiano la riduzione delle tasse (71%) e il condono fiscale (68%), quelli dei 5 Stelle soprattutto il reddito di cittadinanza (69%).