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I carabinieri smentiscono Salvini sui disordini degli immigrati a Ferrara: cosa è successo

“Notte di disordini a Ferrara: un gruppo di nigeriani ha rovesciato cassonetti, creato disordini, accerchiato i carabinieri. Roba da matti. Grazie alle Forze dell’ordine. Sarò presto in città per mettere un po’ di cose a posto”, è stato il messaggio di Matteo Salvini via social. Questa è la sua personalissima ricostruzione dei fatti avvenuti ieri sera a Ferrara, in viale Costituzione, in zona Gad, un’area della città vicino alla stazione e al grattacielo. Il vicepremier ha corredato il tutto anche con un video.

A scatenare la protesta è stato l’investimento verso le 20.30 di un ragazzo nigeriano, inseguito dai carabinieri durante un controllo, da parte di un’auto privata. Il 28enne è stato trasportato in ospedale in condizioni di media gravità. A quel punto ha cominciato a diffondersi la voce che il giovane fosse morto, travolto dai carabinieri.

Così una quarantina di stranieri si sono riversati in strada rovesciando cassonetti e inveendo contro le forze dell’ordine, intervenute le con pattuglie dell’Esercito in servizio in stazione per l’Operazione “Strade Sicure”. Non ci sarebbe stato alcun contatto tra le parti, come confermato dagli stessi carabinieri. Si era diffusa la voce di un lancio di bottiglie, ma sempre i militari hanno smentito: si tratterebbe di una campana di vetro andata in frantumi durante le tensioni.

È stato poi chiamato un mediatore culturale per spiegare al gruppo che il ragazzo investito era solo ferito (15 giorni di prognosi) e a quel punto la tensione si è abbassata. Il 28enne è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio perché trovato in possesso di una piccola quantità di droga. I carabinieri stanno lavorando per identificare i partecipanti alla protesta.

Poi, via Facebook, Salvini ha pubblicato un video girato da un residente subito dopo i disordini in cui si vedono diversi cassonetti rovesciati per terra. Il ragazzo di colore attorniato dai militari sarebbe il mediatore intervenuto: “Non lo vedrete nei tigì, diffondetelo voi in rete – scrive il titolare del Viminale -. Video pazzesco, roba da matti!”.

E ancora: “Notte di guerriglia a Ferrara: bande di nigeriani hanno rovesciato cassonetti, creato disordini, minacciato e accerchiato i Carabinieri. Grazie alle Forze dell’Ordine per la professionalità dimostrata, che ha evitato il peggio”. Il ragazzo nel video era il mediatore culturale. Per tutto il resto ci hanno pensato i carabinieri stessi a smentire il ministro della paura e della propaganda.

 

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