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Egonu e il suo monologo…

È salita sul palco dell’Ariston con la sicurezza che di solito dimostra sui campi agonistici. Senza tentennamenti, senza sbavature. Italianissima con il suo italiano pulitissimo, senza nessuna cadenza.

Il suo monologo? Perché mi chiedono se sono italiana? Perché mi sento diversa? Ho capito che questa mia diversità è la mia unicità. Emozionantissima. Alcune critiche sono dei macigni. Ho dovuto affrontare momenti pubblici. Sono stata accusata di vittimismo. Ho solo raccontato quello che mi è successo. Amo l’Italia.
>>>>>> Egonu offende l’Italia

Paola Egonu definisce se stessa “immigrata, donna e sessualmente fluida”. 24 anni, figlia di immigrati nigeriani, Paola è uno dei simboli dello sport italiano vincente. È, infatti, tra le eccellenze dello sport mondiale: portacolori olimpica del Tricolore durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Tokyo, è stata campionessa europea con la Nazionale azzurra, ma Paola Egonu è anche molto, molto altro. 

Prima dichiaratamente lesbica, poi eterosessuale, lei stessa si definisce “fluida” e non ama parlare della sua vita privata, facendo sfoggio di una fiera indipendenza nelle scelte, anche quelle di natura sessuale. Ha doppiato il personaggio di Sognaluna nel film Disney-Pixar “Soul”, fa la testimonial per Armani ed ha un profilo Instagram con migliaia di follower. 

Un metro e 93 di altezza per 79 chili di peso, ha partecipato con la maglia azzurra a due Olimpiadi, ha vinto un Europeo e una Nations League, ha conquistato un argento e un bronzo ai Mondiali. Ma per tanti aspetti è ancora la ragazzina con un talento straordinario per il volley che a 14 anni ha lasciato Cittadella per seguire la sua carriera, muovendo i primi passi a Club Italia a Padova. Poi i successi con Novara e Conegliano, la consacrazione Azzurra, e ora il Vakifbank di Istanbul, in Turchia, dove è l’unica giocatrice italiana con un ingaggio sopra il milione di euro. 

Lo scorso ottobre, nelle ultime battute del Mondiale in Olanda, non passarono inosservati  le sue lacrime e il suo sfogo affidato a bordo campo, ripresa da uno smartphone, al procuratore Marco Raguzzoni. “Mi hanno chiesto se fossi italiana, questa è la mia ultima partita in Nazionale” disse la Egonu, stanca di dover giustificare il colore della sua pelle. “L’Italia è un paese razzista, ma non tutti sono razzisti o tutti cattivi, ma se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì – ha detto oggi la pallavolista -. L’Italia sta migliorando da questo punto di vista e non voglio fare la vittima, ma dico come stanno le cose”. La rivedremo in azzurro? Non si sa ancora. Ma intanto Paola Egonu, campionessa moderna, “fluida”, senza timori di dire quello che pensa, si prende anche il palco di Sanremo.