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La confessione di Elena Di Cioccio: “Sono sieropositiva”

Elena Di Cioccio è una attrice, conduttrice di radio e tv, figlia di Franz Di Cioccio della Premiata Forneria Marconi. Per qualche anno è stata un’inviata del programma di Italia 1 Le Iene. Ed è proprio ai suoi ex colleghi che decide di confessare in tv di essere sieropositiva. Un atto di grande coraggio quello di Elena che ha deciso di non nascondersi più. Le sue parole sono un colpo al cuore dei telespettatori.
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Elena Di Cioccio sieropositiva
Elena Di Cioccio

Elena di Cioccio sieropositiva

“Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva. – comincia così il monologo di Elena Di Cioccio a Le Iene – Ho l’Hiv. Sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta. Invece in questi 21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi”.

“Per difendermi, ho nascosto di essere sieropositiva iniziando a vivere una doppia vita. – confessa ancora Elena Di Cioccio – Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa. Ma una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia. Oggi sono fiera di me, non mi vergogno più, e l’Hiv che è molto diversa da come ve la immaginate. Io non sono pericolosa, sono negativizzata e finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza”.

Di Cioccio e il rapporto con la madre

“Ero una bambina che viveva in un contesto troppo grande per lei, le mie esigenze venivano sempre dopo. – racconta invece a Vanity Fair – Mio padre era spessissimo via per suonare e nessuno si trovava a tavola a fine giornata a chiedere: come è andata oggi? A 15-16 anni ero difficile, a 18 incazzatissima, facevo uso di cocaina, avevo una proprietà di linguaggio che mi permetteva di intavolare discussioni, e non avevo paura di niente, fuori. Dentro, di tutto. Mia madre mi ha salvata, quando avevo 22 anni. Si era accorta, a un matrimonio, di un viavai dal bagno. Mi ha guardato in faccia e mi ha detto: “Anche tu, no, amore, per favore no”. Quel giorno, la sua delusione, il mio imbarazzo, l’essermi sentita una perdente invece che la figa che pensavo di essere, mi hanno fermato. La molla del cambiamento è stata il suicido di mia madre, nel 2016”.
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