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Elezioni amministrative, Letta punge la Meloni: “Hai perso ma fai finta di niente”

A due giorni dai ballottaggi delle elezioni amministrative, che hanno fatto segnare il successo del Pd e la crisi del centrodestra, il segretario Dem Enrico Letta rilascia alcune dichiarazioni che sembrano proprio un messaggio diretto alla leader del maggiore partito della destra: Fratelli d’Italia. Secondo Letta, infatti, Giorgia Meloni sbaglia a non ammettere la sconfitta facendo pure “finta di niente”.

Enrico Letta e Giorgia Meloni

“La cosa peggiore da fare quando si perde, è fare finta di niente, perché non fai nemmeno l’analisi della sconfitta. – dichiara Letta rivolto alla Meloni – Noi abbiamo subito sconfitte tante volte e troppo spesso non le abbiamo analizzate. Adesso è andata male a loro e la cosa peggiore è fare appunto finta di niente”. Secondo il segretario del Pd è necessario che il suo partito formi “una classe dirigente rigenerata in un mix tra nuove generazioni e storici militanti, che si sono messi al servizio del progetto collettivo e tante donne in prima linea nel partito e nelle liste”.

“La Lega perde il podio di prima classificata e scende al terzo posto. Il Pd è donna e giovane”, analizza intanto l’esito del voto il Dem responsabile degli Enti locali Francesco Boccia. “Abituiamoci sempre più ad un Pd donna e giovane, che fa del femminismo un punto fermo e trasforma in una piattaforma politica le tante battaglie delle nuove generazioni. – spiega Boccia – Siamo solo all’inizio di un percorso di rigenerazione della politica che vogliamo completare con le politiche 2023”.

“Capisco che in Italia il giorno dopo le elezioni sono tutti vincitori, ma almeno sui numeri e sulla matematica potremmo evitare arrampicate sugli specchi. – attacca ancora Boccia – Dei 26 capoluoghi al voto, il centrodestra nel 2017 aveva vinto in 19 città, oggi si è fermato a 14. Il centrosinistra nel 2017 aveva vinto in 6 città, oggi ne ha conquistate 10, più Carrara. C’era una sola amministrazione civica, mentre oggi i capoluoghi amministrati da liste civiche fuori dai partiti sono due: Viterbo e Como. Così come nelle 142 città con più di 15 mila abitanti, il saldo per il campo progressista è più 5, il centrodestra ne perde 4”, conclude.

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