Continuano ad arrivare grane sul fronte interno per il Movimento Cinque Stelle, alle prese con un’amministrazione romana che continua a mostrarsi foriera di tempeste. L’ultima riguarda l’emergenza rifiuti che ha investito la capitale, con la sindaca Raggi che mentre annunciava orgogliosa “kit per la differenziata differenziata per altri 12mila abitanti” invitando i cittadini a fare la loro parte, veniva smentita di fatto dal suo stesso Movimento sulla ripartizione di competenze con la Regione. Al primo cittadino, spiegava infatti il ministero per l’Ambiente a guida pentastellata, il compito di indicare di indicare i luoghi idonei a ospitare una nuova discarica e perfezionare così il piano rifiuti, un onere al quale la Raggi si è finora sempre sottratta rimpallando altrove le responsabilità della scelta.
Non si contano più i quartieri danneggiati dallo stallo creatosi con lo stop dell’appalto alla cooperativa 29 giugno, che ha costretto gli operatori di Ama ad occuparsi anche delle utenze non domestiche. A ricoprirsi di immondizia sono state allora, in ordine sparso, Selva Candida, Balduina, Camilluccia, Tuscolano, Don Bosco. Gli operatori provano a fare il possibile, ma come riescono a risolvere i problemi di una zona si trovano a fare i conti con un’altra in difficoltà. Uno di loro ammette: “La verità è che ormai non ci sono più solo alcune zone in difficoltà, il problema riguarda tutta Roma. Ci mandano a ripulire un determinato quartiere, mentre intanto montagne di rifiuti crescono in un’altra. Una coperta corta”.Crolla il castello: Bruxelles smaschera le “furbate” Salvini e Di Maio. E adesso tremano le gambe