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Gli esperti scelti dal governo? Ultimi nella classifica mondiale della comunità scientifica

Bel colpo da parte del governo italiano. Secondo la bibbia della scienza – Scopus – i virologi che sono stati scelti in qualità di esperti da parte del nostro esecutivo, e che hanno influito in modo preponderante per la scelta di chiudere l’Italia, sono tra gli ultimi in classifica. La classifica di valutazione e degli esperti che in tutto il mondo stanno affiancando le autorità politiche nella guerra al coronavirus è una cartina di tornasole per capire a chi ci stiamo affidando. E c’è più di una sorpresa. Il dato principale è che l’Italia non ha minimamente preso in considerazioni i veri esperti (ci sono infatti diversi italiani nella parte alta della classifica) ma si è affidata a quelli che occupano le ultime posizioni. Perché? A date conto di questa classifica di Scopus è Franco Bechis su Il Tempo.

“Scopus valuta con un punteggio – l’ H-Index – il prestigio e l’attendibilità di tutti gli scienziati, tenendo conto dei titoli accademici di ciascuno, delle pubblicazioni scientifiche e del numero di citazioni dei loro lavori nel tempo da parte di altre pubblicazioni scientifiche. Il punteggio più alto al mondo in questa classifica della guerra al coronavirus ce l’ha un professore italo-americano, Anthony Fauci (174)”, il virologo di riferimento del presidente Usa Donald Trump. In quel sistema di valutazione una sufficiente mediocrità si raggiunge sopra i 50 punti, una certa autorevolezza al di sopra degli 80, e così salendo fino alla eccellenza. “In Italia – riporta Bechis – ne abbiamo solo tre di cui possiamo essere in qualche modo orgoglioso, ma non sono consulenti del governo e anche in tv si fa ricorso a loro raramente”.

“Si tratta di Alberto Mantovani dell’Humanitas (167), Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri (158), e Luciano Gattinoni (84) che lavora però in Germania, all’università di Gottingen. Discreto prestigio hanno anche Paolo Ascierto (63) dell’Istituto nazionale dei tumori, Giuseppe Ippolito (61) direttore scientifico dello Spallanzani, Giovanni Rezza (59) dell’Iss e Massimo Galli (51) del Sacco di Milano. Vicini alla sufficienza il virologo di fiducia della Regione Veneto, Andrea Crisanti (49) e Ilaria Capua (48) che lavora in Florida. In ogni caso ad anni luce di distanza da un Fauci, da un Mantovani e da un Remuzzi. Tutti gli altri giudicati ampiamente insufficienti dalla comunità degli scienziati”.

E tra gli insufficienti, appunto, troviamo gli esperti del nostro governo: “Voti bassini o bassissimi proprio per quelli che vanno per la maggiore nelle trasmissioni televisive. Come Walter Ricciardi (39) preso come consulente dal ministero della Salute. O Pier Luigi Lopalco (33) che pure è ospite fisso dei talk show. Bassissimo il giudizio su Roberto Burioni (26). In fondo alla classifica Maria Rita Gismondo (22) la virologa che derise le preoccupazioni sul coronavirus ritenendo l’epidemia assai meno distruttiva di una influenza.

Ad avere voti più bassi di Burioni e della Gismondo ci sono però il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro (21) cui il governo ha di fatto affidato la guida delle decisioni sul coronavirus, Fabrizio Pregliasco (14) e Giulio Tarro (10), disprezzato dalla comunità scientifica, ma non privo di fans, visto che qualcuno di loro ancora insiste per candidarlo al premio Nobel”.

 

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