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Estate al mare 2020 solo per ricchi: a Roma spiagge libere chiuse, aperti solo gli stabilimenti

Anche se la fase 2 post-quarantena è prossima ad arrivare, a causa della pandemia è improbabile che quest’estate le spiagge del litorale romano sia fruibile nelle modalità a cui siamo abituati. In attesa che questa atipica stagione balneare abbia inizio, gli imprenditori che gestiscono i lidi in concessione si stanno lambiccando sulle possibili soluzioni per riaprire (maggiore distanziamento degli ombrelloni, accessi contingentati solo su prenotazione, file ordinate al bar e mascherini), mentre la gestione delle spiagge libere (Ostia ponente, Castel Porziano, Capocotta) sta presentando non poche difficoltà sul piano della sicurezza sanitaria e del distanziamento sociale. Al punto che Alessandro Ieva, l’assessore all’Ambiente del municipio di Ostia, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha dichiarato che “le spiagge libere del litorale non sono essenziali” al contrario degli stabilimenti, che hanno bisogno di lavorare e di ripartire, “seppure con una serie di restrizioni”.

Spiagge solo per ricchi
Il Partito democratico ha accusato Leva di voler creare spiagge per ricchi: “In questo modo si vìola ogni norma nazionale ed europea a garanzia della libera fruizione del mare, ma poi si opera anche un’intollerabile discriminazione nei confronti di chi vive differenti situazioni sociali ed economiche: chi riuscirà a salvarsi senza troppi danni dalla crisi a seguito del lockdown potrà dunque frequentare le spiagge, dal momento che sarà in grado di permettersi di pagare l’accesso agli stabilimenti. Chi invece non avrà questa possibilità, si vedrà negato il diritto sacrosanto di andare al mare”, hanno scritto in una nota Margherita Welyam e Flavio De Santis, rispettivamente capogruppo e segretario del Pd del X Municipio.Troppo complicato sorvegliare le spiagge libere
Sorvegliare le spiagge libere, però, non sarà certo facile. Se l’ingresso negli stabilimenti potrà essere contingentato e il distanziamento sociale potrà essere garantito con la distanza tra gli ombrelloni posizionati sulla spiaggia, gli arenili liberi saranno molto più difficili da controllare. Creare le condizioni per il mantenimento delle distanze tra bagnanti in spiagge lunghe chilometri potrebbe essere molto complicato. “Invece di rilasciare dichiarazioni, si studi e ci si prepari. Si chieda ai propri referenti, nell’Esecutivo come in Campidoglio, quello che serve a garantire i servizi per i cittadini – ha affermato Riccardo Corbucci, dirigente del Pd romano -. Soprattutto non ci si preoccupi troppo di procurare fastidio alla sindaca Raggi o alla propria mini sindaco, preferendo la chiusura delle spiagge comunali invece di richiedere maggiori risorse sulla sicurezza e rinforzi per la polizia locale”.
Orari alternati per giovani e anziani
Intanto i sindaci del Lazio stanno pensando ad idee e possibili soluzioni per cercare di arginare il problema sulla sicurezza delle zone di balneazione libere. Secondo il sindaco di Gaeta, le spiagge potrebbero essere sorvegliate da sentinelle o controllori: “L’idea è che gli stabilimenti balneari dovranno dotarsi di una figura preposta, una sorta di sentinella o controllore, incaricata di vigilare sull’arenile, con il compito di sensibilizzare le persone in spiaggia a rispettare il distanziamento sociale e le altre misure che saranno individuate per evitare la diffusione del contagi”.
Per il sindaco di Ventotene, invece, si potrebbe pensare a orari diversi per andare in spiaggia per anziani e giovani: “Assicurare una permanenza in spiaggia in sicurezza è molto difficile, perché di per sé è un luogo di assembramento. Una proposta però potrebbe essere l’ingresso a fasce orarie, suddiviso per età. Gli anziani, ad esempio, potrebbero andare in spiaggia dalla mattina presto fino alle 11, per poi lasciare spazio ai giovani, ai quali potrebbe essere concesso di arrivare da mezzogiorno in poi”.

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