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Quello che la televisione non dice: l’Europa è degli europeisti. Il voto ha annientato i sovranisti

Non si capisce il perché, ma in televisione nessuno dice che i sovranisti in Europa hanno preso una mazzata epocale. Dovevano menare e sono stati menati. Dovevano cambiare tutto ma non cambieranno niente. E poi non dicono che in Inghilterra hanno vinto di gran lunga i partiti europeisti. E non dicono nemmeno che in Francia la Le Pen è ferma alla stessa percentuale da anni e che tutti gli altri partiti (quasi l’Ottanta per cento dell’elettorato) non vogliono averci nulla a che fare.

In televisione non dicono nemmeno quanti deputati ha il sovranpopolare Orban. Forse perché imbarazzerebbe far sapere che sono solo dodici. Quindi, anche se uscisse dal Ppe non se ne accorgerebbe nessuno.

E non dicono nemmeno che il partito anti immigrazione di Geert Wilders in Olanda non è riuscito a conquistare nemmeno un seggio. E in Spagna? Quanto ha preso Vox? Un misero 6 per cento. Questa è la storia vera di queste elezioni. Ma in Italia, si dirà… Ah sì, in Italia ha vinto il nazisovranista Matteo Salvini. Eccome se ha vinto.

Ha vinto alla grande sancendo l’anomalia italiana nell’offerta politica: la totale assenza di una destra europea, popolare e moderata.

E che succede in Austria all’estrema destra? Il terremoto è stato innescato dalla diffusione, da parte dei giornali tedeschi Spiegel e Süddeutsche Zeitung, di un filmato – girato di nascosto a Ibiza nel 2017, pochi mesi prima delle elezioni in cui poi l’Fpö arrivò terza – in cui il leader Strache e il suo braccio destro Johann Gudenus incontrano la sedicente nipote di un oligarca russo. Strache assicurava all’ospite ricchi contratti nel settore dei lavori pubblici se finanzierà il partito e contribuirà a farlo diventare il più votato, garantendo anche un sostegno editoriale con l’acquisizione di uno dei più popolari giornali austriaci, la Kronen Zeitung.

Insomma, il dato che ha annebbiato tutto è stata la vittoria di Salvini. Ma ciò che è da considerare è sempre la realtà e non la comunicazione. E la realtà, per fortuna, dice un’altra cosa: cioè che la grande maggioranza degli europei vuole l’Europa e non i sovranisti di estrema destra.

 

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