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Facebook: Zuckerberg potrebbe introdurre una versione a pagamento

Una delle più vaste violazioni di dati della storia è stata proprio lo scandalo Cambridge Analytica, la società di analisi di dati, che ha violato 50 milioni di profili Facebook per influenzare le elezioni. Gli utenti coinvolti in Italia sono 214.134 a fronte di 31 milioni di account registrati.

Lo scandalo Cambridge Analytica ha fatto ragionare molto sulla raccolta e utilizzo dei dati degli utenti. E alcuni esperti di tecnologia esortano Facebook a introdurre una versione a pagamento senza pubblicità. Un sondaggio mostra quante persone sarebbero disposte a pagare per usare il social network e quanto. La regola che quando qualcosa è gratis significa che il prodotto siamo noi è sempre valida. Ma se questo dovesse cambiare quanto costerebbe? 

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Facebook sarà a pagamento?

Durante la sua testimonianza di fronte al Congresso degli Stati Uniti, in seguito allo scandalo Cambridge AnalyticaMark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook, ha risposto a diverse domande, rivelando anche alcuni particolari inediti ed interessanti.

La possibilità esiste. Facebook potrebbe sviluppare in futuro una versione a pagamento. Il popolarissimo social network è sempre stato gratuito perché finanziato con la pubblicità mirata. Ora però, dopo lo scandalo Cambridge Analytica sui profili “bucati”, qualcosa potrebbe cambiare. E’ stato lo stesso fondatore di Facebook Mark Zuckeberg come si legge sul sito d’informazione tecnologica americano “The Verge”, a non escludere questa ipotesi nel corso di un’audizione davanti al Congresso degli Stati Uniti.

Molte delle domande rivolte al CEO vertevano attorno al modello di business di Facebook, e vari senatori hanno chiesto se Zuckerberg considererebbe una versione a pagamento di Facebook, priva di pubblicità. Di fronte alla domanda diretta del senatore Hatch: “Aveva detto che Facebook sarebbe sempre stato gratuito. È ancora questo il suo obiettivo?” – il fondatore della piattaforma da due miliardi di utenti attivi ha risposto prima un “Sì” senza esitazioni.

Poi ha aggiunto delle sfumature: “Ci sarà sempre una versione gratuita di Facebook. La nostra missione è cercare di connettere tutto il mondo e per fare questo dobbiamo fornire un servizio che tutti possano permettersi”. il che non esclude appunto il possibile arrivo di una variante a pagamento. Il CEO ha anche aggiunto che una versione a pagamento è un’ipotesi da prendere in considerazione.

Zuckerberg avrebbe lasciato spazio, non escludendola, all’ipotesi di un’opzione a pagamento che consentirebbe agli utenti di evitare la raccolta dei propri dati e la pubblicità mirata. Questa è una delle possibili risposte ai gravi rischi per la privacy emersi dopo lo scandalo Cambridge Analytica, anche se, si legge sul sito americano, lo sviluppo di un simile sistema porrebbe seri ostacoli logistici.

Il modello di business potrebbe quindi avere una versione premium?

La sicura esistenza di una versione gratuita non chiude infatti la porta a una seconda a pagamento, questo almeno lasciano intendere le parole del fondatore del social network. Impossibile sapere ora cosa passi per la testa di Zuckerberg, anche se le sue parole riprendono in parte un concetto già esposto nei giorni scorsi da Sheryl Sandberg, la direttrice operativa di Facebook, cioè il numero due sotto solo al giovane Ceo, che in un’intervista tv a NBC Today aveva puntualizzato come “Facebook ha diverse forme di disattivazione ma non un’opzione di rinuncia totale”, aggiungendo poi che quest’ultima possibilità, in cui gli iscritti potrebbero rinunciare alla pubblicità, genererebbe “un prodotto a pagamento”

Rimane una versione free, con pubblicità, e una premium, dove a fronte del pagamento di un abbonamento si ottiene una tutela ufficiale della propria privacy. Si paga per fermare l’emorragia dei nostri dati pur non rinunciando al servizio social di Facebook. Ma come potrebbe essere una versione di Facebook a pagamento? Pagare un abbonamento dovrebbe equivalere alla scomparsa di post sponsorizzati e a una maggiore sicurezza della privacy.

Potrebbe bastare questo per convincere parte dei due miliardi di iscritti a metter mano al portafogli? E in caso affermativo, quale potrebbe essere il costo del canone?  Se consideriamo che Facebook guadagna 84,14 dollari a utente all’anno negli Stati Uniti, la cifra si abbassa drasticamente a 20,21 dollari come media mondiale. Nel primo caso, per pareggiare i conti, servirebbero circa 7 dollari al mese, nel secondo 1,65.

Gli interrogativi sarebbero quindi tanti, ma il più importante sarebbe capire se un giorno Zuckerberg deciderà di offrire maggiori garanzie a fronte di un abbonamento, che creerebbe utenti di serie A e utenti di serie B. Non proprio il biglietto da visita migliore per continuare a inseguire la missione tanta cara al fondatore di “connettere tutto il mondo”.

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Facebook usa il microfono degli smartphone per pubblicità mirata?

Facebook non usa il microfono degli smartphone per pubblicità mirata. Si tratta della risposta ad una teoria secondo la quale la pubblicità mirata dell’azienda sarebbe così efficace perché Facebook ascolta le conversazioni dei suoi utenti tramite il microfono degli smartphone. La domanda è infatti stata molto diretta: “Si o no: Facebook usa l’audio ottenuto da dispositivi mobili per arricchire le sue informazioni personali sugli utenti?” E la risposta altrettanto lapidaria: “No.” Zuckerberg ha inoltre ribadito quanto scritto a chiare lettere nel centro assistenza Facebook: le informazioni degli utenti non sono vendute a terzi e non lo saranno mai.

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