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Del Debbio contro gli hater: “Ospedale Mariupol una fake? Non aprite bocca”

Come tutte le guerre, anche quella in Ucraina si combatte non solo a colpi di arma da fuoco, ma anche con la propaganda e la disinformazione. Il caso del bombardamento all’ospedale di Mariupol, nel sud dell’Ucraina, rappresenta un classico caso in cui le due parti in causa, russi e ucraini, raccontano due verità assolutamente opposte. Il conduttore di Dritto e Rovescio, Paolo Del Debbio, si schiera senza dubbi dalla parte della versione occidentale: i russi hanno colpito volontariamente la struttura provocando morti e feriti. Posizione che scatena la reazione di migliaia di hater sui social che lo accusano di propagandare fake news. La sua reazione in diretta è furiosa.

Paolo Del Debbio

“Mi dicono dalla redazione che ci sono arrivate miriadi di mail e sui social si sono scatenati perché sostengono che noi abbiamo dato un servizio falso. – racconta Del Debbio in apertura di puntata – Cioè che quello che abbiamo mostrato dell’ospedale di Mariupol è una fake news, cioè una cosa che non è vera. Vedete, queste cose qui non sarebbero vere”, commenta mentre scorrono le immagini dell’ospedale distrutto dalle bombe.

“Io non vi dico neanche come la penso su di voi e che opinione ho perché direi delle parolacce e mi hanno detto che non le posso dire. E quindi lascio perdere. – Del Debbio attacca i leoni da tastiera – Vi pregherei, se vi fidate almeno di quello e non pensate che dietro c’è un complotto anche alla Croce rossa, di parlare con loro che assistono queste madri sanguinanti, il bambino morto e che hanno visto tutto questo. Parlate con loro”, ribadisce con tono deciso.

“Abbiate il buon gusto di parlare con chi sa le cose. Non aprite la bocca. E se la aprite prima vedete di collegarla col cervello, è chiaro? A noi paura non ce la fate. – il conduttore trattiene a stento la sua rabbia – Figuratevi, mi avete attaccato per i vaccini. Non voglio applausi. – blocca bruscamente il suo pubblico che lo applaude – A me non me ne fotte niente di quello che pensate. Però almeno abbiate il buon gusto di parlare con quelli che sono là che non stanno comodi dietro alla tastiera a scrivere delle cose che andrebbero chiamate caz…”, conclude Del Debbio.

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