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Silicon Valley Bank, le cause del fallimento: cosa succederà adesso alle altre banche?

Lo spettro della crisi dei mutui subprime del 2007, partita proprio col fallimento di una banca, torna a farsi sentire. Il recentissimo fallimento della banca americana Silicon Valley Bank sta agitando in queste ore i risparmiatori, e sono in tanti anche in Europa a chiedersi che conseguenze ci saranno sui nostri mercati. Negli Usa il presidente Biden ha rassicurato: “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro”. Anche sul fronte europeo, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha messo in chiaro: “Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa, al momento”. Eppure le Borse mondiali (comprese quelle europee) sono in rosso. Ma quali sono le cause dietro il fallimento della Silicon Valley Bank? Sicuramente alla base c’è la storia di un modello di business che non funziona più: quello basato sui tassi di interesse a zero, sull’illusione che il denaro non avesse più un costo, e che il settore tecnologico restasse per sempre una gallina dalle uova d’oro.

Silicon Valley Bank: le cause del fallimento
Fondata a Santa Clara nel 1983, la Silicon Valley Bank è un istituto di credito californiano specializzato nei depositi di aziende hi-tech. Con un patrimonio di 209 miliardi di dollari, la banca si è concentrata su una sola tipologia di clientela: le industrie tecnologiche. Questo modello operativo, che storicamente ha portato a forti ritorni e una rapida crescita, ha visto una diminuzione dei finanziamenti degli sponsor e un aumento del cash burn delle start-up, portando a un deflusso di depositi dalla banca. “Nei giorni scorsi, diversi clienti che avevano il conto corrente presso la Silicon Valley Bank hanno chiesto la restituzione dei soldi depositati. Purtroppo, i clienti erano così tanti che SVB non aveva questi soldi in cassa. Il fenomeno è chiamato bank run – ha spiegato a Rainews.it Pasquale Zaccarella, economista e consulente privato di finanza e studi macroeconomici, già ispettore della Banca Centrale Europea ed esperto in materia di macroeconomia e stabilità finanziaria -. È già capitato in passato: quando una banca viene percepita come rischiosa, i clienti vanno a richiedere la restituzione dei soldi depositati”.
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Tassi di interesse in rialzo il fattore scatenante
Ma come si è arrivati alla attuale crisi finanziaria? La Silicon Valley Bank aveva un modello imprenditoriale totalmente ad alto rischio. Di base, le banche devono impiegare i soldi dei correntisti. Una banca tradizionale li usa soprattutto per concedere prestiti ai propri clienti; ma il modello di finanziamento delle startup poggia sul venture capital, non sui prestiti bancari. Una “banca delle startup”, quindi, non sapendo che farsene della liquidità raccolta investe principalmente in titoli di stato. Alla fine del 2022, Silicon Valley Bank aveva all’attivo quasi 100 miliardi di bond governativi. Nessuna complicazione, fino a quando la Federal Reserve (la banca centrale americana) non ha dato il via ai rialzi dei tassi di interesse.
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Per far fronte al deflusso di denaro, la banca aveva recentemente venduto gran parte dei suoi titoli disponibili per la vendita, subendo una perdita, e stava cercando di raccogliere capitale aggiuntivo come compensazione, ma questo ha portato alla perdita di fiducia e alla corsa agli sportelli. Ciò ha anche provocato un significativo sell-off nel settore bancario negli Stati Uniti e oltre, poiché gli investitori temevano che altre istituzioni finanziarie avessero perdite significative non realizzate nei loro bilanci a causa dei tassi di interesse marcatamente più elevati.

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