Vai al contenuto

La ricetta di Farinetti: il re di Eataly e del Barolo elenca gli ingredienti della politica Made in Italy

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava Antonello Venditti. Altri, invece, si sciolgono come neve al sole, in maniera lenta ma inesorabile. Come quello che vedeva legati in un vincolo apparentemente imperturbabile l’ex premier Matteo Renzi e l’imprenditore Oscar Farinetti, tra i primi a fare outing in maniera decisa nei confronti del leader toscano e a sponsorizzarlo a ogni occasione utile. Il presidente di Eataly era stato anche ospite della Leopolda, salvo poi allontanarsi dal suo primo amore in occasione della nascita del governo gialloverde: “Paradossalmente ora tifo questo governo. Renzi? Se uno perde, significa che errori ne ha fatti, mi dispiace per Matteo, ma è la politica”. Chi sperava in un ritorno di fiamma dopo mesi di lontananza rimarrà però deluso.

Sì perché è vero che Farinetti continua a ribadire di voler bene al partner di lunga data (“Io sono uno fedele per natura, voglio bene agli amici per sempre”) ma attraverso le pagine de Il Tempo ha anche confermato uno strappo ormai, a quanto pare insanabile votando di nuovo, virtualmente, la fiducia all’esecutivo Lega-Cinque Stelle. Un affronto bello e buono per Renzi, che trascorre le giornate battagliando con Salvini e Di Maio e sogna di riconquistare il prima possibile appeal tra quei cittadini un tempo suoi accaniti sostenitori e ora indifferenti di fronte alla sua proposta politica. Tra questi, appunto, Farinetti, che di tornare sui suoi passi non sembra proprio volerne sapere e che anzi ha ammesso di fare il tifo per Zingaretti come futura guida dem.Non è d’altronde la prima volta che il mondo dei manager e degli imprenditori cambia bandiera, solitamente schierandosi sempre dalla parte di chi governa. Anche il numero uno di Confindustria Francesco Boccia era subito salito sul carro del vincitore dopo le elezioni, salvo poi ritrattare parzialmente l’endorsement in favore di Lega e Movimento 5S. Ma la notizia non può certo far piacere a Renzi, alle prese con dei sondaggi sempre più impietosi. Dalle stelle alle stalle, Matteo ha portato il Pd allo storico dato delle europee 2014 per poi farlo precipitare agli altrettanto storici minimi di questi tempi, con leghisti e grillini in costante ascesa. Gli amici, anche quelli di lunga data, lo abbandonano. Zingaretti, all’orizzonte, è sempre più forte. E il futuro del leader toscano, al momento, molto meno roseo.

Di Maio, Salvini, Renzi? No, ecco chi è il vero leader degli italiani. Lo dice il sondaggio…