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La soluzione del ‘comunista’ Fausto Bertinotti per battere la Meloni: “Passare subito alla rivolta”

È psicodramma a sinistra dopo la batosta elettorale subita nei ballottaggi delle Comunali. Gli occhi sono tutti puntati sulla neo segretaria del Pd Elly Schlein, alla quale viene accollata tutta la responsabilità della sconfitta. Insomma, una coalizione di centrosinistra che non sa proprio che pesci pigliare per riuscire a contrastare in maniera efficace il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Ma il ‘soccorso rosso’ arriva da Fausto Bertinotti. Le dichiarazioni pesanti dell’ex presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione Comunista fanno però discutere.
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Fausto Bertinotti Giorgia Meloni

La soluzione di Fausto Bertinotti per battere Giorgia Meloni

“Qui va peggio che a Madrid. In Spagna una semplice battuta d’arresto, dovuta a un fenomeno globale e incontrollabile. – ha spiegato ieri Fausto Bertinotti al quotidiano L’Identità – In Italia, invece, la sinistra non esiste. Bisogna ripartire da capo. Sono sbagliate le ipotesi revisionistiche. Se l’alternativa tarda ad arrivare, occorre passare subito alla rivolta. Altrimenti rischiamo di essere battuti dai mostri del nuovo millennio”, incita così all’azione senza però citare direttamente Giorgia Meloni.

“Si può perdere nelle urne e vincere nelle piazze o viceversa. – prosegue poi Fausto Bertinotti parlando del caso francese – Macron, ad esempio, è riuscito a spuntarla nei seggi, ma per due mesi Parigi è stata sotto assedio. Secondo l’ex leader di Rifondazione, a sinistra “qualcosa si è spezzato nel rapporto tra il popolo e la rappresentanza politica. Ci sono delle ragioni profonde di destrutturazione delle culture popolari e di penetrazione di quelle delle paure”, che hanno così favorito la vittoria di Giorgia Meloni.

“Serpeggia, sottotraccia in forme diverse, una destra populista e reazionaria. – Fausto Bertinotti punta ancora il dito contro il governo di Giorgia Meloni – La cultura estrema del rancore viene vista come la soluzione con cui cancellare l’inquietudine, scaricandola appunto contro il nemico interno. In Spagna la sinistra perde, ma non scompare. In Italia, invece, non esiste. Questa è la differenza basilare. Bisogna ricominciare da capo. Fino a che non ci sarà una vera alternativa si continuerà a ballare. In attesa dell’alternativa, vale la rivolta, come quella nella recentissima stagione francese”, conclude.
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