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Feltri mette altra “zizzania” a destra: il consiglio a Salvini per far fuori la Meloni

Vittorio Feltri veste i panni del saggio del centrodestra e si mette a dare consigli. Non alla coalizione, ma direttamente a Matteo Salvini e nel farlo alimenta ancora di più lo scontro interno per la leadership. Con Giorgia Meloni sempre più lanciata e il leader della Lega sempre più in calo, sono decisamente cambiati gli equilibri. E a Feltri non sembra andare bene, tanto che si espone per dare qualche suggerimento a Salvini. L’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli ha spinto infatti l’ex giornalista ad avvertire Salvini di tenere d’occhio Giorgia Meloni: la rilevazione darebbe infatti il suo partito intorno al 18%, a pochi punti percentuali dalla Lega.

“Giorgia Meloni ha superato nei sondaggi i 5 Stelle. Ora il suo partito è al 16 per cento. A Salvini conviene tenerla d’occhio”. Questo l’avvertimento del direttore di Libero dopo che il sondaggio pubblicato sabato 25 luglio sul Corriere della Sera mostrava un’impennata di Fratelli d’Italia e un progressivo calo del Carroccio, sempre comunque prima forza politica. Se il trend dovesse però rimanere tale per i prossimi mesi, non è quindi da escludere che Giorgia Meloni possa pretendere di comandare lei e dettare la linea del centrodestra.

Ultimamente la coalizione è più divisa che mai. Salvini, Meloni e Berlusconi hanno litigato su tutto, dal Mes alla spartizione delle candidature per le regionali, dal Recovery Fund alla manifestazione unitaria. Ultimamente Meloni recita anche la parte della responsabile, come quando si era detta pronta a supportare Conte nella sua battaglia europea per il Recovery Fund. E questo le ha dato qualche punticino in più. L’elettorato leghista, dunque, sembra sempre più propenso a scaricare Salvini e a sposare il progetto di Fratelli d’Italia.

Salvini lo ha capito bene, e non serviva di certo Feltri a ricordarglielo. Per questo, mentre Berlusconi si sta gettando tra le braccia del governo, Fratelli d’Italia e Lega continuano ad annusarsi. Sanno che devono per forza marciare insieme se vogliono ambire al trono del governo, ma al tempo stesso non sembrano voler cedere terreno l’uno all’altra. La battaglia per la leadership sarà serrata e rischia di far perdere voti a entrambi.

 

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