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Muore durante controllo della Polizia a Fidenza. I parenti: “Come George Floyd”

Antonio Marotta come George Floyd? Scoppia in Italia un caso che sta facendo molto discutere. Un uomo di 63 anni di origine salernitana, e residente a Fidenza, è morto a Fidenza nel pomeriggio di domenica 21 giugno durante un controllo della Polizia Stradale. L’episodio – che deve essere ancora ricostruito nei dettagli – è avvenuto in viale Martiri della Libertà, il lungo viale che si trova all’ingresso del paese. Come riporta ParmaToday, “secondo le prime informazioni il conducente dell’auto – che era senza cinture di sicurezza – avrebbe reagito al controllo, non è ancora chiaro con quali modalità. A quel punto gli agenti lo avrebbero bloccato ed ammanettato”.

L’ambulanza e l’automedica del 118 di Fidenza sono partite alle ore 18.30 e sono ripartire dal luogo dell’episodio verso le ore 20. “Circa un’ora e mezza di intervento – si legge sempre sul quotidiano locale – durante il quale i sanitari hanno cercato di rianimare l’uomo, che – secondo le prime informazioni – avrebbe avuto un malore, probabilmente un infarto. Molte persone, presenti in quel momento in una delle vie più trafficate di Fidenza, hanno assistito ad alcune fasi dell’episodio, notando la presenza delle forze dell’ordine e delle ambulanze”.

Secondo la ricostruzione della Questura di Parma, citata dal Corriere della Sera, gli agenti si sarebbero accorti che Marotta era alla seconda infrazione simile nell’arco di un due anni e, quindi, gli avrebbero comunicato che sarebbe scattata la sospensione della patente. A questo punto “l’uomo avrebbe perso le staffe e sarebbe sceso dal veicolo per scagliarsi contro uno degli agenti che per difendersi lo avrebbero contenuto e immobilizzato a terra ma accortisi del suo pallore in viso hanno chiamato immediatamente i soccorsi”.

Angelo Pinto, il genero di Antonio Marotta, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa: “Non ci spieghiamo come possa essere accaduto un evento del genere. Per noi è tutto riconducibile ai fatti americani”. Sempre secondo il genero “per futili motivi si sono permessi di ammanettarlo, buttarlo a terra e soffocarlo. Un abuso di potere vero e proprio come quello del povero americano ucciso”. Le indagini per ricostruire nel dettaglio l’episodio ed accertare eventuali responsabilità sono portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Parma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma.

 

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