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Fondi Lega, arrestati in Lombardia tre commercialisti e un prestanome

Avevano appuntamento in procura, ma per tre commercialisti tutti vicini alla Lega di Matteo Salvini è stata la giustizia a bruciare i tempi, con l’arresto dei diretti interessati. Nello specifico Alberto Di Rubba, commercialista revisore contabile del gruppo del Carroccio in Senato, Andrea Manzoni, che svolge lo stesso ruolo alla Camera, e Michele Scillieri, altro commercialista (nel suo studio milanese nel 2017 era domiciliata la “Lega per Salvini premier”). Con loro in manette è finito anche Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri.

Sono tutti ai domiciliari per l’inchiesta sull’acquisto della sede di Lombardia Film Commission, vicenda per la quale da luglio è a San Vittore Luca Sostegni, prestanome di Scillieri nell’affare da 800 mila euro, gran parte dei quali finiti ai tre professionisti contigui al partito di Matteo Salvini. I quattro nuovi arrestati erano già stati indagati dai pm Eugenio Fusco e Stefano Sostegni è stato interrogato già due volte. Manzoni una. Ora sarebbe toccato a Di Rubba. L’accusa per tutti è di turbata libertà nella scelta del contraente, peculato e, per il solo Sostegni, anche di estorsione.L’inchiesta riguarda un appalto che ha portato alla compravendita di un capannone a Cormano, hinterland milanese, che sarebbe stato spinto da Di Rubba quando, fino al 2018, ha presieduto Lombardia Film Commission su indicazione del Carroccio. Un appalto che Di Rubba, con la partecipazione di Manzoni e Scillieri, avrebbe cucito intorno all’immobile della Andromeda srl, società amministrata da Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri, che l’aveva acquistato poco meno di un anno prima da Paloschi srl, azienda in gravi difficoltà finanziarie di cui era amministratore Luca Sostegni. Essendo l’unico bene posseduto, quando il Fisco si era presentato alla Paloschi per recuperare 573 mila euro di debiti non aveva trovato nulla.Gli 800 mila euro sarebbero stati spartiti in diversi rivoli con l’obiettivo finale di farli confluire nelle tasche dei tre commercialisti (gli inquirenti ipotizzano anche il reato di riciclaggio)- Dopo soli tre mesi dal bando, Lfc aveva aviatola ricerca di immobili per la nuova sede fissando parametri che, secondo l’accusa, erano quelli del capannone della Andromeda. Che, infatti, era poi stato selezionato, scelto e acquistato. In questo modo i venditori, ipotizzano gli inquirenti, avrebbero potuto consegnare ristrutturato con i soldi della Regione. Per l’accusa, il capannone fu acquistato ad un prezzo doppio di quello di mercato consentendo ad Andromeda di realizzare “un beneficio irragionevole e sproporzionato”. Secondo la Finanza Di Rubba e Manzoni avrebbero incassato circa 420 mila euro, altri 134 mila sarebbero andati a Scillieri attraverso Andromeda, 202 mila alla Barachetti Service, una impresa attiva nell’ambiente leghista.

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