La Stampa ha ricostruito le ultime ore prima della tragedia dei migranti naufragati a Cutro. Il quotidiano torinese sostiene che i naufraghi potevano salvarsi. L’agenzia europea della guardia costiera, Frontex, aveva avvistato e segnalato il barcone. I soccorsi avrebbero avuto sette ore di tempo per evitare la tragedia. Intanto, la cifra ufficiale di 64 vittime, 80 sopravvissuti e altri 40 presunti dispersi.
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Frontex, i migranti naufragati in Calabria potevano salvarsi
L’agenzia Frontex, dunque, ha segnalato la presenza del barcone che sette ore dopo si sarebbe spezzato in due. Ma le condizioni climatiche di domenica scorsa, con l’ondata di maltempo in tutta Italia, hanno impedito i soccorsi. Il pattugliatore V 5006 di Crotone e il pattugliatore P.V.6 Barbarisi del gruppo aeronavale di Taranto avrebbero attivato la propria missione di soccorso. Sarebbero tornati indietro a causa delle condizioni del mare. Secondo il soccorritore Orlando Amodeo, i migranti potevano essere salvati comunque. Ci sono imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o forza 7.
La vicenda ha sollevato diversi dubbi sulla catena dei soccorsi e sulla gestione delle emergenze in mare. Secondo gli esperti interpellati dalla Stampa, le dichiarazioni sui soccorsi fatte finora sarebbero sbrigative e non risponderebbero alla complessità della situazione. Serve una ricognizione aerea o l’invio di una nave più grande, seppure più lenta, per assicurarsi che tutti i migranti vengano tratti in salvo.