Vai al contenuto

Gassmann: “Suarez? Assurdo che chi nasce o lavora qui non ha gli stessi diritti di un calciatore”

Lui la faccia ce la mette sempre. Dice quello che pensa. Non cede alla comodità dell’ipocrisia e del non prendere posizione. Alessandro Gassmann sta sul pezzo, sempre. Si informa, commenta, dice la sua. Dopo essere diventato – suo malgrado – protagonista di una sorta di saga social per le polemiche con Matteo Salvini, stavolta a far parlare è un suo tweet sul caso-Suarez, che funge da pretesto per discutere di un problema molto più ampio, quello del diritto di cittadinanza, appunto. Dopo l’inchiesta sulla presunta truffa nell’esame di italiano per ottenere la cittadinanza, Alessandro Gassmann torna sul caso del calciatore Luis Suarez: “Qui non si tratta di tifo, ma di diritti”, spiega l’attore a Repubblica.

“Chi vive nel nostro Paese da anni, regolarmente, pagando le tasse – spiega Gassmann – ha diritto di richiedere la nazionalità italiana per i propri figli nati qui. Non penso quindi che sia sbagliato dare la nazionalità italiana a un campione di calcio, se di origini italiane o sposato con un’italiana, ma che gli stessi diritti dovrebbero essere dati a chi, con il lavoro, si è guadagnato onestamente un posto nella nostra società”.

Gassmann si era già espresso su Twitter alcuni giorni fa: “Quando leggo, in un Paese dove chi nasce da genitori stranieri, che pagano le tasse, non può avere la cittadinanza che ‘purtroppo’ un calciatore sudamericano non riuscirà ad avere il passaporto prima di ottobre un leggero senso di schifo mi sopraggiunge”. Il tweet aveva scatenato una reazione in rete, dividendo i follower.

Nelle carte dell’inchiesta di Perugia sull’Università per Stranieri, spuntano le intercettazioni sul test di italiano sostenuto dal bomber del Barcellona il 17 settembre scorso, necessario per prendere la cittadinanza e poter essere trasferito. Nelle carte, tra le altre cose, nelle intercettazioni sull’esame truffa a Perugia si legge: “Non coniuga i verbi, parla all’infinito. Ma te pare che lo bocciamo?”.

 

Ti potrebbe interessare anche: Cosa ci lasciano le Regionali: numeri alla mano, ecco qual è il primo partito italiano