La guerra in Ucraina rischia di spaccare Forza Italia. Oggi infatti si assiste ad un inedito scontro tra il leader Silvio Berlusconi e il ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini. La Gelmini, considerata fino a ieri una fedelissima del Cavaliere, critica aspramente le dichiarazioni del suo capo sul fatto che anche l’Italia debba considerarsi in guerra, visto che invia armi sempre più pesanti a Kiev. Posizione che suscita la reazione stizzita del ministro che non si capacita del fatto che proprio Berlusconi abbia pronunciato quelle parole.
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“Non posso credere che il presidente Berlusconi abbia detto quelle parole. – dichiara stupita la Gelmini all’Ansa – Immagino sia stato frainteso. Siamo un movimento politico filo atlantista, europeista e ci siamo chiamati in passato ‘Popolo della libertà’. Ma la libertà non può valere solo per noi: è un bene indivisibile, come ci ha insegnato proprio Berlusconi, e oggi è la libertà per la quale lottano gli ucraini. Se è cambiata la linea qualcuno dovrebbe dircelo”, il ministro bacchetta così il suo leader.
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“Il tempo di Pratica di Mare purtroppo è finito. – affonda ancora il colpo Maria Stella Gelmini – E oggi ogni ambiguità di filoputinismo ci reca danno e incrina la necessaria unità del Paese. Non possiamo mostrare esitazioni su questo, perché così facendo agevoliamo la falsa narrazione russa e ci allontaniamo dal Partito popolare europeo e dai nostri alleati. Io sto dalla parte dell’Ucraina, dei quaranta Paesi democratici che la stanno sostenendo, dell’Ue e della Nato e sono certa che Forza Italia ribadirà questa linea”, conclude la ex fedelissima del Cavaliere.
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“Io temo che questa guerra continuerà. – aveva avvertito il giorno prima Berlusconi dal palco di Treviglio – Siamo in guerra anche noi perché mandiamo le armi in Ucraina. Adesso mi hanno detto che manderanno anche carri armati e cannoni pesanti. Lasciamo perdere”, commentava infastidito la decisione del governo di inviare altre armi a Kiev. “Tutto questo cosa significa? Significa che avremo dei forti ritorni delle sanzioni che abbiamo fatto alla Russia sulla nostra economia. Già si è fermato lo sviluppo, avremo una diminuzione del nostro Prodotto interno lordo”.
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