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Ucraina, Berlusconi: “Siamo in guerra anche noi perché mandiamo armi”

Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico e sono subito fuochi d’artificio. Il leader di Forza Italia si presenta a sorpresa sul palco della Fiera di Treviglio, allestito per una iniziativa elettorale dal deputato azzurro Alessandro Sorte. E il Cavaliere non tradisce le attese rilasciando alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina che stanno già facendo discutere.

Silvio Berlusconi

“Io temo che questa guerra continuerà. – avverte Berlusconi dal palco di Treviglio – Siamo in guerra anche noi perché mandiamo le armi in Ucraina. Adesso mi hanno detto che manderanno anche carri armati e cannoni pesanti. Lasciamo perdere”, commenta infastidito la decisione del governo di inviare altre armi a Kiev. “Tutto questo cosa significa?”, si chiede polemicamente, rispondendo che “significa che avremo dei forti ritorni delle sanzioni che abbiamo fatto alla Russia sulla nostra economia. Già si è fermato lo sviluppo, avremo una diminuzione del nostro Prodotto interno lordo”.

”Signori, è terribile. – Berlusconi si rivolge preoccupato alla platea – Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra, gli ha dato dei titoli incredibili e ha detto che doveva andare via dal governo russo e andare in galera. – si scalda facendo riferimento al presidente americano Joe Biden – Un altro, il segretario della Nato Stoltenberg, ha detto che l’Ucraina mai più sarà insieme alla Russia. Capite che con queste premesse il signor Putin è ben lontano dal sedersi a un tavolo. E allora? Allora temo che questa guerra continuerà”, questa la sua fosca previsione.

Poi, parlando del futuro del centrodestra, Silvio Berlusconi ricorda che “nella coalizione che abbiamo fondato noi, Forza Italia dovrebbe avere sempre la guida e quindi dovrebbe andare al 20%. E io penso che noi possiamo andare al 20%”.

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