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L’ultima idea della sinistra: “Fare un governo con Fico premier”. Tutte le trame sotterranee

C’è un’idea in una certa ala della sinistra che balena da un po’ di tempo. A dirla chiara e tonda, ora, ci pensa lo scrittore Gianrico Carofiglio: “Lo sforzo deve essere quello di creare la cornice di un governo alternativo. Un esecutivo guidato dal presidente della Camera. Roberto Fico premier. Un governo più strutturato, con apporti di competenze esterne e la sinistra, tutto l’arco che compone la sinistra, che accetta di farlo nascere, su un programma serio, a termine. Il Pd neanche vuole sentirne parlare. Non c’è dubbio che adesso è così. Ma sono convinto che esista la disponibilità di tanti a valutare questa soluzione”.

Nel breve periodo, quale sarebbe l’alternativa? “Renzi sta costruendo la sua formazione politica, un altro mondo rispetto a quello attuale e strizza l’occhio a Forza Italia. Renzi è un democristiano di sinistra, è sempre stato tale, e se fa chiarezza rende un servizio a se stesso e al Paese. E forse riesce a fermare lo sperpero di quello che sicuramente era un grande talento politico. Lo dice uno che vorrebbe votare un partito più nettamente di sinistra di quanto sia oggi il Pd”.

“In un sistema proporzionale come è tornato a essere il nostro, una seria forza di centro, senza derive populiste e libera dall’eredità berlusconiana, sarebbe un interlocutore fondamentale. Se la destra sappiamo cos’è, la sinistra dov’è? La sinistra deve ripartire dal discorso sul metodo. Questo governo non va. Accadrà che andranno a gambe all’aria e anche in un tempo piuttosto breve. L’M5s soffre l’alleanza con la Lega. La sua dote elettorale si assottiglia settimana dopo settimana”.

“Per ragioni diverse spetta a tutti lo sforzo di immaginare il dopo, senza demagogia e senza astrattezza. Lo dico senza giri di parole: il dopo non possono essere le elezioni anticipate, magari già il prossimo anno. Un evento da cui solo la destra potrebbe avvantaggiarsi. La Lega fa parte di un blocco di destra sociale strutturato, ha radici nel mondo imprenditoriale e conservatore del Nord e governa nell’alleanza tipica: Forza Italia, cioè Berlusconi, e tutti gli altri affluenti. Bisogna prepararsi a ipotesi alternative realistiche e credibili”.

“Salvini è ministro della propaganda, ed è un compito che gli viene a meraviglia. I guai sono di Di Maio che si è assunto l’onere di azzerare in cinque mesi la povertà in Italia. Appunto. Questa alleanza si sta rivelando costosissima per il M5S. Presto dovranno prenderne atto. E allora il Pd? Ecco, e allora il Pd, e tutte le altre forze alternative alla destra devono smettere di ritenere i grillini fascisti con cui non si può parlare”.

“È una posizione che sconta un certo tasso di infantilismo politico. Dentro l’M5s c’è di tutto: destra, sinistra, moderazione, estremismo. E un movimento liquido che prende forma dal contenitore che lo ospita. Raccoglie o ha raccolto consensi di tanta gente disillusa dalla sinistra. E un mondo disperso che attende di ritrovarsi emi sembra ingiustificabile prescindere da questa considerazione. Anche perché il disastro eccolo qua: ma le percentuali di consenso all’opposizione diminuiscono”.

 

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